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Napoli, Spalletti si presenta così…
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3 anni agoon
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RedazioneLuciano Spalletti sbarca a Napoli e completa il suo personale tour dell’Italia calcistica:
Sono stato un po’ a casa e a casa le cose sono facili. Si sta con la famiglia, si guardano le partite e si sta in campagna e servono piedi forti. Napoli completa il mio tour dell’anima. Ho allenato nella città eterna, a San Pietroburgo nella città degli zar e a Milano, la città dell’industria. A Napoli sono orgoglioso di venirci perché è il campo dove ha giocato Diego, è la città di San Gennaro, dove calcio e miracoli sono la stessa cosa.
Obiettivo Champions
A Spalletti il compito di riportare il Napoli in Champions, un obiettivo che il tecnico toscano inseguirà con grinta e caparbietà:
Il presidente ha affrontato durante la sua conferenza stampa i tasti giusti, per mettere a posto conti e ambire alla Champions. Chiaro che la prima caratteristica, la prima qualità è quella di avere calciatori forti per poter entrare tra quelle 4 lì. Entrare in Champions sarà la mia ambizione, la mia ossessione. Ho letto più volte che Napoli ha più napoletani in giro per il mondo, già e’ motivo per non rimanere fuori dall’Europa che conta.
Insigne e Di Lorenzo
In attesa che si definisca la questione relativa al rinnovo di Insigne, Spalletti applaude le prestazioni di Lorenzo in Nazionale, esperimento la propria stima anche nei confronti di Di Lorenzo:
Sarebbe meglio prima parlare con lui. Con Insigne ho parlato per telefono per i complimenti per un gol in Nazionale e gli ho detto che vorrei fare il percorso con lui al mio fianco. Poi ci sono altre situazioni che andremo ad analizzare quando torna. Complimenti a lui e a Di Lorenzo. Insigne ha fatto vedere più volte il suo marchio di fabbrica. Di Lorenzo è un giocatore completo, forte fisicamente e che si adatta a fare tutto. E fa tutto in maniera di grande qualità. Complimenti anche alla Nazionale, a Mancini per la squadra che ha allestito, perché è abbastanza visibile che assomiglia a una squadra più che a una selezione. Io sono convinto che molti allenamenti sono fatti per fare gol e per fare un calcio offensivo. Nell’ultima partita non si poteva fare altrimenti. Si sono adattati agli avversari.
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