Editoriale Juve – Come nel Barca, la verità sta nel mezzo

Abbiamo magnificato tutti il grande centrocampo del Barcellona, in particolare i due perni fondamentali Xavi e Iniesta, fenomeni assoluti.

Anche nella Juventus di Conte, che studia ancora da grande, sono i centrocampisti la vera chiave di volta di tutta la squadra. Se Pirlo è indubbiamente all’altezza di Xavi Hernandez, per arrivare al livello di un Adres Iniesta possono più che bastare due ottimi giocatori come Vidal e Marchisio, con il rincalzo Pogba in odore di top player a breve termine.

Come Xavi, Pirlo è entrato nell’ultima parte della sua straordinaria carriera, ma c’è ancora tempo per darlo per finito. Al suo fianco, le incursioni, il filtro e la capacità realizzativa di Re Arturo e il Principino bianconero, ormai grande, fanno del reparto di mezzo di Conte uno dei migliori  d’Europa. La differenza semmai è in attacco, ma è questa è un’altra storia, già ampiamente raccontata da molti, che non si può esaurire ricordando che il Barcellona ha Messi e la Juventus no. Curiosamente, anche al Barcellona gli attaccanti puri faticano a giocare e segnare in una squadra basata sul centrocampo e sullo stesso Messi.

Proprio lo strapotere dei centrocampisti bianconeri ha fatto pensare che si potesse fare a meno di uno, o più investimenti importanti, di qualità techica e non parliamo solo di attaccanti.

La forza della Juventus è la feroce determinazione, la corsa e la furia agonistica. Quando mancano, senza qualità, la squadra di Conte diventa una squadra normale. In Europa questa lacuna è stata evidenziata dal Bayern Monaco, che ha sovrastato in bianconeri sul suo terreno, il pressing.