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Editoriale – Anniversario Morosini, la salute è un bene prezioso
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12 anni agoon
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RedazioneEra il 14 aprile 2012, 35a giornata del campionato cadetto: all’Adriatico di Pescara, in un sabato pomeriggio abbastanza uggioso e ventoso il pericolante Livorno di Armando Madonna era di scena contro il lanciatissimo Pescara di Zdenek Zeman. Al 31′ minuto il Livorno era sorprendentemente in vantaggio per 2 a 0 quando il centrocampista Piermario Morosini improvvisamente s’accasciò al suolo. Si capì subito che l’affare è serio: l’intero stadio rimase ammutolito, i compagni e gli avversari avevano lo sconcerto dipinto sul volto. Portato in ospedale, nonostantre qualche intoppo (una camionetta dei celerini ostruiva l’uscita dallo stadio), il giocatore spirò alle 16.45. La causa del decesso verrà accertata dall’autopsia del 2 luglio 2012: una rara malattia ereditaria denominata cardiomiopatia aritmogena.
La tragedia ha avuto un impatto profondo: il giorno dopo vennero sospesi tutti i campionati dalla Serie A alla terza categoria, in Spagna venne osservato un minuto di silenzio nella partita Real Madrid-Sporting Gijon mentre il Barcellona scese in campo con il lutto al braccio. Sia il Vicenza che il Livorno (le due squadre dove Morosini ha lasciato più di un buon ricordo) successivamente hanno ritirato la maglia numero 25, sempre il Vicenza ha inoltre intitolato il proprio centro sporivo in memoria del Moro. In questi giorni il settore ospiti dello Stadio Adriatico è stato intitolato alla memoria del defunto giocatore.
Tutte queste testimonianze di affetto però non devono offuscare il vero messaggio che la morte di questo tragico atleta ha lanciato e cioè che prevenire è meglio che curare e che la salute è un bene prezioso. In questi giorni si parla di un decreto per installare i defibrillatori in tutti i campi da gioco e gli impianti sportivi. Purtroppo in Italia, da un anno a questa parte la situazione non è cambiata un granchè e molti campi sono ancora sprovvisti di tali strumenti. La domanda sorge spontanea: perchè si deve sempre aspettare (come nel caso della legge sugli stadi) l’aiuto dall’alto per faccende così delicate? La morte di Piermario è davvero servita per cambiare qualcosa?
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