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Editoriale Milan – Qualcosa non va, nelle gare clou, i rossoneri steccano troppe volte
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12 anni agoon
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RedazioneA poco più di 24 ore dalla partita di domenica a Firenze, eccoci qui a rimpiangere i 2 punti persi contro la compagine Viola che anche questanno si è rivelata essere la nostra bestia nera capace di resuscitare dopo un primo tempo vissuto contro vento in tutti i sensi.
Che sia stato per colpa dellarbitro o per demerito della formazione rossonera è dibattito acceso tra i tifosi rossoneri sin dal minuto successivo al fischio finale della partita del Franchi.
Difficile accusare un gruppo che sta superando le aspettative di inizio anno ed un allenatore che ha dimostrato di essere in grado di far crescere i giovani in un progetto che non si era mai visto prima in Italia.
Quello che però va analizzato è il leitmotiv delle formazioni di Allegri nei momenti cruciali del campionato e delle partite stesse. Forse spaventato dal modo in cui abbiamo buttato via lo scudetto lanno passato, mi preoccupa il costante e ripetuto calo di attenzione che si fa vivo oramai da parecchi match clou.
Tanto quanto sorprendente se dato per vittima sacrificale, Il Milan cade inesorabilmente quando le vittorie sembrano acquisite o per lo meno quasi al sicuro. Dalle sconfitte con Fiorentina e Bologna dellanno scorso in un campionato oramai tra le mani per passare poi dalla qualificazione buttata a Barcellona durante questa stagione; dal Derby ravvivato da un Harakiri che ha permesso a Rocky Balboa Schelotto di segnare un goal di testa, alla partita di domenica a Firenze che in vantaggio di due reti ed in superiorità numerica era impensabile buttare via.
Se uno e un caso e due è coincidenza, ora come ora non possiamo più nasconderci e dobbiamo analizzare il problema.. Massimiliano Allegri.
Leggere il secondo tempo di domenica era alquanto facile anche per chi non ha frequentato Coverciano. Fiorentina in credito dopo il dubbio rosso inflitto a Tomovic; centrocampo in difficoltà nonostante la superiorità numerica; Balotelli spento, nervoso e soprattutto in diffida in previsione di uno scontro diretto, anzi lo scontro diretto.
Se la sostituzione di Muntari è stata fatta proprio in funzione della sua ammonizione, non si capisce il perché non sia stato scelto il tecnico Costant in grado di fare girare la palla a centrocampo in un torello col Monto che avrebbe domato i viola.
Il Nocerino di domenica è la risposta a lui stesso e al suo procuratore allinterrogativo sul perché non stesse giocando con la continuità dello scorso anno. Il suo inserimento ha portato un evidente disequilibrio dovuto alla sua scarsa forma fisica che lo ha costretto ad arrancare sin da subito. Il rigore causato, anche se generoso, e la mancata protezione di Mattia De Sciglio sulla sinistra, sono state le chiavi che hanno riaperto un match oramai archiviato. Non è che queste continue dichiarazioni della settimana passata abbiano spinto il Mister a buttarlo nella mischia? Sarebbe grave e da ingenui..
Venendo a Mario, è davvero un crimine allumanità sostituirlo dopo il doppio vantaggio in favore di un meritevole e più dinamico Giampaolo Pazzini? Che non fosse la giornata di Balotelli ce ne siamo accorti tutti così come sapevamo quanto fosse a rischio ammonizione un giocatore sempre sotto la lente di ingrandimento come il nostro numero 45. Serviva proprio rischiare ? Non credo
Piccoli dettagli ma che nel calcio spesso sono determinanti nel cammino e nellevolversi di un intera stagione.
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