Editoriale – Questa Inter senz’anima

Chi ci segue sa che questo non è un editoriale col senno del poi, perchè le cose che andremo a dire le ripetiamo da tempo: quest’Inter non ha un’anima, non ha gioco, nè un’identità. Ora, Stramaccioni non ne è certamente l’unico colpevole e di alibi gliene possiamo preconfezionare a bizzeffe, però in un anno su quella panchina non è che abbia dati grandi segni di lucidità e raziocinio. Certo, gli infortuni (con l’ultimo di Cassano sembra addirittura che la sfortuna si sia accanita) non gli hanno agevolato il compito, ma pur con tutte le scusanti, il tecnico nerazzurro ha mostrato tutti i suoi limiti.

Conosciuti, intendiamoci, e non c’è alcuna connotazione negativa o polemica in questa dichiarazione. Semplicemente manca l’esperienza, la cosiddetta gavetta, che in certi momenti, soprattutti quelli di difficoltà, aiuta. Eccome se aiuta. Attaccarsi ai presunti errori arbitrali, poi, sembra addirittura pretestuoso, soprattutto perchè contro la Juve ci si lamenta del rigore non assegnato per fallo di Chiellini su Cassano dimenticandosi del blocco precedente di Handanovic su Vidal, come ora si grida allo scandalo per l’inesistente fallo di Samuel su Denis, trascurando che si era sul 3-1 e che il 2-1 era viziato da un’evidente irregolarità di Rocchi su Stendardo.

Al di là delle polemiche arbitrali, tutta l’Inter farebbe bene a interrogarsi sul futuro più o meno immediato. Moratti, che dopo la Juve aveva scacciato le recriminazioni, sembra già predisposto a farlo. Si può continuare veramente con Stramaccioni? I risultati dicono di no. Per farlo, ci vorrebbe una fiducia cieca, quasi un atto di fede che, al momento, non avrebbe motivazioni ‘terrene’.