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Editoriale Juventus – Debacle totale, ma serve il salto di qualità
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12 anni agoon
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RedazioneIndigesta fu la trasferta in quel di Monaco per la Juventus. Al punto che parlare di debacle non è certo esagerato. In tutta onestà, a vedere le occasioni avute dai tedeschi si può anche sostenere che il passivo dei goal subiti dai bianconeri poteva essere ben più pesante. Così non è stato e la sconfitta per 2 reti a 0 lascia aperto un minuscolo spiraglio per il passaggio del turno. E se alla vigilia il Bayern era dato favorito, è anche vero che il quarto di finale con la Juventus era considerato come il più equilibrato ed incerto dellintero lotto. Ecco perché ci siamo un po tutti stupiti nel vedere la compagine allenata da Antonio Conte succube dellavversaria. Proviamo quindi a capire cosa e perché non ha funzionato.
A detta di qualcuno Conte avrebbe sbagliato formazione. Mai come in questa occasione, in realtà, viene da dire che parlare col senno di poi è esercizio sin troppo facile e comodo. Bisogna infatti tenere presente che Vucinic e Giovinco, i due titolari designati, erano alle prese con condizioni fisiche non propriamente esaltanti, motivo che ha costretto il tecnico pugliese a ripiegare su Quagliarella e Matri, peraltro reduci dalla trionfale trasferta a San Siro. Magari si sarebbe potuto rinunciare ad uno dei due per inserire Pogba, ma non vè la controprova che sarebbe andata meglio.
Di sicuro Vucinic e Giovinco, qualora fossero stati arruolabili dal 1, avrebbero dato del filo da torcere a Van Buyten e Dante, che vanno in sofferenza contro un certo tipo di attaccanti, e che hanno invece sovrastato, al’Allianz Arena, gli avanti bianconeri. Quanto al turnover di cui tanto si parla, va ricordato che Lichtsteiner e Peluso il sabato precedente all’impegno sono effettivamente stati a riposto mentre, effettivamente, qualcosa più, al riguardo, poteva essere fatta con i tre centrocampisti centrali, con l’inserimento, magari di Pogba in luogo di un Marchisio particolarmente spento. Ma ripetiamo, sentenziare a cose fatte è sin troppo facile.
Altra “accusa” mossa ai bianconeri è la mancanza di carattere proprio nel momento in cui serviva tirarne fuori maggiormente. Anche qui non siamo particolarmente daccordo. Gli impegni contro Shakhtar Donetsk e Chelsea sono stati comunque difficile, ed hanno dato dimostrazione di una squadra solida, compatta, per nulla intimorita da palcoscenici di indiscutibile rilevanza quali Stamford Bridge e la Donbass Arena. Dire che la Juventus di Conte difetta di personalità non sta ne’ in cielo ne’ interra.
Cosa non è andato, dunque, per il verso giusto? Semplicemente la Juventus è incappata nella peggiore delle serate no. Una serata in cui tutti hanno sbagliato approccio alla partita, compresi gli esperti del gruppo che avrebbero dovuto fornire adeguate garanzie di rendimento, come Buffon e Pirlo. E se anche elementi del loro calibro hanno toppato clamorosamente, sbagliando anche le cose più elementari, rimangono davvero poche parole da spendere. Forse hanno pagato dazio anche alla stanchezza, ma nessun elemento è tale da giustificare una prestazione così avvilente.
E poi, a conti fatti, come già detto, il Bayern ha in rosa fuoriclasse che la Juventus, al momento, non possiede. Calciatori del calibro di Ribery e Robben, giusto per fare due nomi, capaci di decidere la partita da un momento allaltro. Attenzione, visto il modo in cui hanno giocato i bianconeri martedì sera, forse neppure la presenza in campo di questo benedetto top player avrebbe potuto far nulla. Ma è chiaro che, per potersi affermare in ambito europeo, alla Juve serve lattaccante che faccia fare il salto di qualità, senza se e senza ma.
Ad ogni modo, una rimonta pare davvero di difficile attuazione, soprattutto perché sarà davvero difficile non beccare goal dallarmata tedesca. Non bisogna affatto disperare, serve lavorare sodo per cercare la più estrema delle imprese: una volta fatto il tentativo, si faranno i conti del caso e la società si comporterà di conseguenza. La Juve, questa Juve, è forte al punto di stare tra le 8 migliori dEuropa. Ma non tanto da vincere la Champions League: e dato che parliamo di Juventus, la prossima stagione dovrà essere fatto il massimo per puntare ad una consacrazione che non si limiti all’ambito italiano.
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