Amarcord
Paolo Berlusconi e il futuro del Milan: “Allegri in panchina e Barbara presidente”
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12 anni agoon
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RedazioneIl Milan e la famiglia Berlusconi, un binomio indissolubile che proseguirà nel tempo, pronto a regalare ancora tantissime gioie e soddisfazioni a tutti i tifosi rossoneri in Italia, in Europa e nel Mondo.
A garantirlo è il Dott. Paolo Berlusconi, intervistato in esclusiva per il nostro portale Calcissimo.com, che ha dato una visione globale del Milan del presente e del futuro, tra ricordi e attualità.
Da questa stagione il Milan ha voluto puntare fortemente sulla valorizzazione dei giovani e del settore giovanile; ritiene sia stata la scelta giusta, come quella adottata dal Barcellona che preferisce creare i suoi campioni alla cantera?
Barcellona docet. La cantera è senza dubbio la prova incontestabile che la scelta di coltivare con cura il vivaio giovanile, facendone addirittura quasi lesclusivo bacino da cui selezionare i giocatori della prima squadra, sia stata una scelta assolutamente lungimirante ed intelligente. Ora anche il Milan, dopo aver scritto tante pagine gloriose nel passato, grazie ai tanti campioni selezionati tra i migliori offerti dal mercato, spesso a caro prezzo, necessariamente oggi deve cambiare strategia. Lo richiede il difficile momento economico del Paese, ma io dico lo richiede anche una motivazione di natura morale.
Le cessioni cosiddette eccellenti di Thiago Silva e Ibrahimovic quindi sono state corrette?
Più che corrette direi necessarie, per i motivi sopraddetti. Due partenze controbilanciate però, anche dal punto di vista tecnico e di rendimento, dallarrivo di Mario Balotelli e dalla scoperta di Mattia De Sciglio, il nostro nuovo Maldini.
Puntando sui giovani, nel giro di pochi anni il Milan ritornerà a dominare lItalia, lEuropa e il Mondo mostrando bel gioco, come vuole Suo fratello?
“Nel calcio non cè nulla di scontato, ma di necessità virtù. Io credo che la presenza di alcuni fuoriclasse implementata da questi giovani sia la strada giusta sia per ottenere il bel gioco, da sempre e per tradizione una caratteristica costante rossonera, e di conseguenza risultati importanti.
Entro quanto il Milan tornerà a primeggiare e ad incutere timore nelle avversarie, dopo un periodo di rifondazione?
Il timore già lo incutiamo, basta guardare i risultati ottenuti in campionato dopo il difficile inizio. E dallanno prossimo auguriamo di poterci di nuovo cimentare nella Champions League, così avremo la risposta alla sua domanda.
Il Milan in questa stagione non è partito benissimo, ma con forza, determinazione e senza cambiamenti ha risalito la china; è stato giusto tenere Allegri in panchina?
Il calcio non è una scienza esatta. La casualità, la sfortuna, un errore, una carenza di forma, una decisione arbitrale sbagliata possono incidere in un breve periodo sullandamento dellintero campionato. Non siamo una società superficiale che non ne prende atto. Il nostro allenatore è senza dubbio uno dei migliori, di quelli vincenti, come ha già dimostrato con i fatti nel passato. Giusto quindi lasciarlo lavorare nella massima tranquillità.
La società Milan, da anni a questa parte, non cambia allenatore nel corso della stagione; da cosa nasce questa scelta?
Dalla serietà dei suoi dirigenti, che non si fanno influenzare da ciò che scrivono i giornali.
Dal 1986 ad oggi, da un aula di un tribunale a Club più titolato del mondo: quanto sono stati grandi gli sforzi economici e quanto è stato importante loperato di Suo fratello?
Sforzi economici sicuramente ingenti, ma sempre commisurati agli eccellenti risultati economici del Gruppo di mio fratello, che ha legato la storia del Milan in modo indissolubile a lui. E Silvio credo sia destinato a rimanere nel tempo il Presidente che ha vinto più di tutti al mondo, dal momento che è davvero difficile ipotizzare che qualcun altro possa, non dico superarlo, ma neppure avvicinarsi a lui in quanto a trofei nazionali e internazionali.
A varie riprese si parla del possibile ingresso di soci di maggioranza/minoranza in società: da parte Sua cosa può dire in merito?
Possibile sicuramente, ma credo però improbabile. La nostra famiglia è troppo legata sentimentalmente al Milan
Un Suo giudizio su Adriano Galliani, definito da più parti uno dei migliori, se non il migliore, dirigente sportivo!
Adriano è sicuramente il numero uno. Inimitabile, anche per il suo modo di esternare la sua gioia ad ogni gol rossonero.
Cosa pensa delloperato di Sua nipote Barbara, entrata stabilmente nella grande famiglia Milan?
Barbara si è relazionata con la realtà Milan in modo intelligente. Rispettosa della sua storia e del lavoro dei suoi dirigenti, consapevole nel contempo di poter apportare idee nuove con cui confrontarsi. Dopo il primo momento di naturale ambientamento, ora credo si sia instaurato un rapporto convinto di collaborazione, teso al raggiungimento di obiettivi comuni e assolutamente condivisi. Un apporto che può dare buoni risultati. E che oltretutto dimostra ancora una volta lattaccamento della famiglia al Milan.
Potrebbe essere Lei, un domani, la prima Presidente donna della storia rossonera?
Penso proprio di sì. E lora delle quote rosa anche nel calcio milanese.
Dal momento in cui Suo fratello ha preso la presidenza del club, chi è lallenatore a cui è rimasto più legato? E perché?
Sacchi, Capello, Ancelotti ci hanno aiutato a vincere tanto. Ognuno di questi ci ha regalato momenti davvero indimenticabili. Non è che mi avvalga della facoltà di non rispondere, è proprio che sono legato a loro tre in egual misura. In un rapporto di stima, ma anche e soprattutto di affetto. E diamo tempo a Massimiliano di dimostrare di essere degno di entrare nel loro club
Mentre spostando lo sguardo verso il campo, chi è il giocatore che lha fatta più emozionare?
Mamma mia, ce ne sono tanti, addirittura troppi. E in tanti ruoli Ma poiché il gioco del calcio è finalizzato al goal, ne cito uno per tutti: Marco Van Basten, cocktail perfetto tra eleganza, classe e potenza.
La sua formazione ideale del Milan, parlando in generale, chi comprende?
Mi rendo conto che è una formazione assolutamente votata allattacco, ma mi piace così Cudicini, Tassotti, Thiago Silva, Baresi, Maldini, Rijkaard, Pirlo, Gullit, Kakà, Sheva, Van Basten. Riserve (sì fa per dire!): Sebastiano Rossi e Dida, Costacurta e Nesta, Desailly, Ancelotti, Massaro, Savicevic, Baggio, Boban e Donadoni, Inzaghi, Weah, Papin Ah, dimenticavo Ibrahimovic e Balotelli
Pensa che sia necessaria lintroduzione della tecnologia nel mondo del calcio?
Assolutamente sì. E un mio pallino, anzi una profonda convinzione. Si discute molto sul dotare di microchip palloni e porte, al fine di evitare errori sul fatto che una palla abbia varcato oppure no la linea di porta. Ma quanti di questi episodi accadono nel corso di un campionato? Forse cinque o sei al massimo. Invece quanti sono i fuorigioco, erroneamente fischiati o no, che nel corso di una partita possono stravolgere il risultato? Io penso che in una partita gli errori arbitrali, anche spesso dovuti alla oggettiva difficoltà di una corretta valutazione, siano di media almeno quattro o cinque. Il che significa che nellarco di un campionato, si possono verificare da 1.520 a 1900 errori. Come risolvere allora il problema. Mi permetto di indicare una soluzione che a me sembra semplice ed efficace. Larbitro lascia proseguire lazione, laddetto arbitrale posizionato in sala regia la interrompe solo nel caso in cui, rivedendo immediatamente lazione alla moviola, constata la posizione di effettivo fuorigioco e la segnala allarbitro. Si sono persi 10, al massimo 15 secondi. Ma quante discussioni in meno! E quanto più giusti e non viziati sarebbero i risultati in campo! Non vi pare?.
L’esclusiva di Calcissimo è anche sul sito ufficiale del Milan, clicca qui per vedere l’articolo.