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Editoriale Palermo – Tre motivi per i…tre punti
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12 anni agoon
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RedazioneCome è possibile che una squadra che non ne faccia mai e ne becchi sempre, riesca a segnare ben due volte a una delle big del campionato senza subir gol? E possibile ed è quello che è successo al Palermo con la Roma. I rosanero ci sono riusciti applicando finalmente quei due o tre semplici principi a tutti noti – fuorchè ai tecnici fin qui succedutisi e invocati invano dai tifosi, anche dai meno competenti. Persino da noi, verrebbe da dire, che tuttavia andiamo scrivendolo da settembre!
Primo. Miccoli. Schierato allinizio e non da subentrante, motivato, orgoglioso, malgrado una condizione atletica deficitaria ha sfoderato il meglio del suo repertorio. In appena un tempo ha preso un legno, ha fornito lassist del vantaggio e segnato un gran gol fulminando con la sua velocità (e meno male che non stava in piedi!) gli intontiti difensori ospiti. Poi è uscito raccogliendo lovazione della curva. E questa la maniera di valorizzare il Capitano che se non può, non deve giocare. Ma se gioca, deve farlo dallinizio e finchè se la sente lui o finchè il campo lo boccia. Non quanto stabiliscono a priori i vari tecnici, più o meno influenzati dalle opinioni di Zamparini.
Secondo. Tiri da fuori. Elementi dotati di una bella castagna devono essere messi in condizione di sparare contro la porta avversaria. Non devono giostrare a tre chilometri dal portiere avversario. Ed infatti Kurtic, finora assai timido ma sabato autore di una prestazione sontuosa, ha colto un gran palo ed altri hanno impegnato Stekelemburg.
Terzo. Larte di arrangiarsi. La coscienza cioè dessere una squadra con limiti evidenti e quindi bisognosa daggrapparsi ad ogni espediente per condurre in porto il risultato. Finalmente si sono visti al Barbera accorgimenti basici utili a spezzare il gioco avversario, a far scorrere i minuti, quali arroccare il pallone in tribuna, non trastullarsi in pericolosi giochini a bordo area, utilizzare le sostituzioni anche a fini dilatori e così via.
Se poi Ilicic si ricorda di essere potenzialmente un campione e simpegna pure nei recuperi, Sannino riesce a gestire i cambi in modo ragionevole e non stravolge i ruoli, Aronica non eccede nei falli, Barreto corre con lucidità, Sorrentino sgrida i compagni spronandoli, Donati riesce pur con i limiti fisici a dirigere un minimo la manovra e soprattutto se la Roma non è in grande giornata (ma altre volte era successo dincontrare avversari sottotono e non riuscire ad approfittarne!), allora finalmente il tifoso rosanero può gustarsi un pomeriggio di gloria. Che la questione salvezza si sia riaperta sul serio ci credono in pochi, giustamente scottati da recenti vicende e dalla consapevolezza che lorganico ha lacune che nessun premio raddoppiato può colmare (se così fosse, sarebbe gravissimo perché significherebbe che i giocatori non si sono fin qui impegnati al limite!). Nessuno ha animo dilludersi. Ma almeno la fiammella della speranza non sè spenta, lultimo posto è alle spalle, si è tornati alla vittoria dopo quattro mesi e si è recuperata dignità e amor proprio. Di questi tempi in casa rosanero, non è poca cosa
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