Amarcord
Kovacic: “Juve, segno e ti batto”
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12 anni agoon
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RedazioneA guardare statistiche e carta d’identità, Meteo Kovacic è solo uno degli ultimi arrivati ad Appiano Gentile, ma per quanto riguarda la grinta e l’amore per i colori nerazzurri, il giovane centrocampista croato dimostra tutta la professionalità dei veterani, sia sul campo che fuori. In un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Kovacic ha parlato dei suoi primi mesi in Italia, con tutte le sorprese e le difficoltà del caso, a cominciare dalla lingua: “L’italiano mi piace ed è facile da imparare; ho un insegnante che mi aiuta molto, ma non so ancora parlarlo tanto bene”.
Il centrocampista, classe 1994, spera però di imparare presto l’idioma nazionale, magari festeggiando tanti trofei sul campo: “Sono felice e spero di restare qui a lungo e festeggiare molti trofei con questa squadra e questi compagni. Il Derby d’Italia? Per me è una gara come un’altra, ma capisco l’importanza attribuita a questa sfida dai tifosi; in Croazia ho giocato tanti derby e so cosa vuol dire. Sono molto carico, sebbene sia appena tornato da poco alla Pinetina dopo gli impegni con la nazionale. Voglio la vittoria per dedicarla ai nostri tifosi; anche se so poco dei rapporti di rivalità con i bianconeri, conosco invece il valore della squadra di Conte, la più forte d’Italia. Noi, però, siamo assolutamente in grado di batterla: sogno un mio gol a Buffon, sarebbe fantastico!”.
Inter-Juve è anche un duello a distanza tra i due registi, Kovacic e Pirlo: “Pirlo è uno dei migliori giocatori d’Italia e della storia del calcio italiano; non voglio fare paragoni, perchè lui è Pirlo e io sono….Kovacic! Io gioco il mio calcio e lui il suo: sono solo agli inizi e devo imparare ancora tanto. Lui e Boban sono di un’altra categoria; attenzione però perchè la Juve ha anche altri grandi campioni come Vucinic, Buffon e Marchisio.La Juve va affrontata da squadra, è l’unico modo per sconfiggerla”.
Il buon impatto con la Serie A ha aperto al giocatore anche le porte della nazionale: “L’Inter mi ha aperto molte porte e, se non fossi venuto a Milano, forse non avrei giocato le ultime partite decisive per la mia nazionale. Sto imparando molto in Italia, la Serie A è tattica, veloce ma anche molto fisica. Sono contento di questa esperienza che mi sta migliorando moltissimo e adesso devo tenere sempre alta la concentrazione, perchè siamo una squadra giovane che deve ancora crescere. Le mie prestazioni migliori da quando sono all’Inter sono state quelle contro Cluj e Tottenham, ma vi garantisco che in Italia non avete ancora visto il vero Kovacic e in futuro voglio stupire ancora”.
La consacrazione di Kovacic passa, naturalmente, dai risultati della squadra, con la quale Mateo ha trovato subito il giusto feeling: “Vado molto d’accordo coi compagni, specie con quelli che parlano la mia lingua, come Kuzmanovic, Handanovic e Stankovic. Anche gli altri, e soprattutto i senatori, sono sempre pronti a consigliarmi e incoraggiarmi!”.
Massimo Moratti, presidente dell’Inter, sostiene che Kovacic sia un giocatore speciale: “Se sono speciale o no devono dirlo gli altri, ma ringrazio il presidente per le sue parole, che fanno davvero piacere”.