Pagelle Juventus
Editoriale Besana – Niente nerazzurri in Nazionale me nell’Under…
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12 anni agoon
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RedazioneRisultati alla mano, lInter – ed è una costante degli ultimi anni – ha probabilmente il miglior vivaio dItalia. Lo confermano i trofei vinti, i tanti piazzamenti donore in tutte le categorie giovanili, ma soprattutto i numerosi prospetti, come li chiamano in gergo gli esperti, che il club nerazzurro dispensa (spesso quasi gratis) a destra e a manca a beneficio di società minori. Salvo poi, come è successo per Destro – che tuttavia è un caso particolare, e poi vedremo perché – trovarsi nellantipatica condizione dinseguire lex prodotto interno. E costa caro il tentativo di riprendersi ciò che già si aveva in casa, ci si svena nelloperazione dispendiosa di rientro. Il danno e la beffa.
Dice: ma si è sempre fatto così, i giovani più promettenti si spedivano in prestito, si mandavano a farsi le ossa, come usava dire. E poi quelli, per lo meno quanti nel frattempo maturati alla scuola del marciapiede di provincia, tornavano ai patri lidi pronti per linserimento in prima squadra. Vero, una volta andava così, ma erano giusto altri tempi, cerano regole diverse e, soprattutto, bastava un accordo sulla parola, una stretta di mano, perché poi i patti fossero rispettati.
Ho buttato un occhio allunder 21 di Mangia impegnata nellamichevole con i pari età russi. Buona prestazione, vittoria meritata (2-0), ma non è questo il punto. Mi sono anche sciroppato in parte la successiva partita con lUcraina. Non sarei così ottimista in previsione dei prossimi Europei di categoria. Ma neanche questo è il punto.
Ho di colpo realizzato che nella formazione iniziale degli azzurrini opposta ai russi figuravano ben cinque interisti(sei quando nella ripresa è stato mandato in campo anche Longo), e credo capirete da soli perché ho usato le virgolette alla voce interisti. Tutti giovani promettenti, cresciuti nel vivaio nerazzurro, che la Beneamata ha spedito appunto a farsi le ossa altrove, in squadre di serie A di medio calibro, in compagini di B.
Nel dettaglio: la difesa, un monocolore interista. Bardi in porta, Donati e Biraghi esterni bassi, Caldirola e Bianchetti difensori centrali, Longo punta. Allora, se è vero che lInter dei grandi, per la sua vocazione multietnica (leggi rosa di soli stranieri o quasi), negli ultimi anni ha sempre dato alla Nazionale maggiore poco o nulla in termini di moschettieri azzurri, è altrettanto vero che in tema di Under e altre rappresentative giovanili ha viceversa dato generosamente.
Ultima riflessione: questi azzurrini non saranno fenomeni, anzi decisamente non lo sono. Ma è possibile che nessuno di essi – amorevolmente fatti crescere dai tecnici del settore giovanile e poi mandati in esilio non sempre dorato – meritasse la chance di rimanere a Milano, di crescere professionalmente accanto a gloriosi, logori veterani come Zanetti, Samuel, Cambiasso ecc? Uno per tutti, Caldirola. Sicuri che alloccorrenza da centrale avrebbe fatto peggio di Sylvestre o di Chivu? Dicevo di Destro, da sempre stimato come il miglior fico del bigoncio nerazzurro: se non altro il suo sacrificio aveva consentito di chiudere con il Genoa loperazione Milito-Thiago Motta, fondamentale per lo strepitoso Triplete.
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