Pagelle Juventus
Editoriale – Balotelli, da “Mela marcia” a “Frutto pregiato”
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12 anni agoon
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Redazione23 anni ancora da compiere e un futuro da predestinato. Mario Balotelli il Bad-boy del calcio italiano, a lungo criticato e vituperato da stampa ed opinione pubblica, sembra avere messo finalmente la testa a posto. Il ragazzo, tornato a Milano sullaltra sponda del Naviglio, quella rossonera, è sereno, più maturo e riflessivo, ma cosa più importante non ha ancora commesso alcuna Balotellata, nonostante qualche voce riguardante presunti litigi allaeroporto di Linate con alcuni vigili prontamente smentita dalla società.
Il momento di forma di SuperMario è assolutamente straordinario, sin ora il migliore in carriera, e i suoi 6 goal in 5 partite stanno trascinando il Milan ad un piazzamento in Champions che solo qualche mese fa sarebbe stato impensabile. Mario ha anche superato a pieni voti la prova Derby, dove sapeva avrebbe trovato un clima rovente ed uno stadio infuocato. Non è arrivato il goal e lui stesso se ne è rammaricato, ma non è caduto in provocazioni, cercando di mantenere la calma e la freddezza. I tifosi e Galliani sono letteralmente pazzi di lui, complice la sua passione mai taciuta, nemmeno quando era un giocatore dellInter, per i colori rossoneri e quella faccia tosta che lo rende subito un beniamino del pubblico.
Berlusconi lo ha definito una Mela marcia ma poi ha prontamente rettificato, ed ora si gode il suo gioeillino. Lintesa, dentro e fuori dal campo, con El Shaarawy, altro giovanissimo campionicno, sta crescendo e anche le partite con la nazionale sono state utilissime per cementificare i rapporti. Prandelli in primis, e gli stessi compagni di squadra lo definiscono come uno dei primi 5 attaccanti al mondo, e tutti abbiamo ancora negli occhi le prodezze messe a segno contro la Germania agli scorsi Europei o lultima perla contro il Brasile in amichevole che è valsa il pareggio agli azzurri. A 23 anni sono pochi quei calciatori in grado di spostare gli equilibri di una squadra come riesce a SuperMario.
Le corse in automobile, i fuochi dartificio in casa, le freccette lanciate ai giovani della primavera del City o gli scandali con le wags sembrano dunque solo un lontano ricordo. Mancini, che lo stesso Balotelli ha sempre descritto e rispettato come un padre, e Josè Mourinho non sono riusciti a porre un freno alla sua indole, impresa che pare invece essere riuscita al Milan, dove da sempre i giocatori, anche quelli più indisciplinati riescono a maturare calcisticamente e non.
“Leggi QUA il Contro-editoriale”.
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