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Editoriale Palermo – Da Milano, segnali di vita
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12 anni agoon
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RedazioneIl Palermo al Meazza non ha sbracato. E questa è una buona notizia. Ma ne ha beccati ugualmente due. A zero. Di fronte aveva una squadra stanca per la sfida col Barcellona finita male, favorita dal vantaggio immediato e con le orecchie a Napoli, dove i partenopei rivali per la conquista del secondo posto salivano e scendevano dallaltalena.
Per questo le moderate lodi per un supposto nuovo corso di Sannino vanno prese con le dovute cautele. Il tecnico allesordio ha schierato un undici banale. Come annunciato, non ha attinto ai nuovi arrivi ed ha anzi ripescato soggetti ultimamente fuori forma. E si è visto. Il redivivo Donati (già testato infruttuosamente da Malesani) ha vagato per il campo senza costrutto. Aronica è entrato in entrambe le reti, dimostrando per lennesima volta che non era certo lui (come segnalato già in sede di mercato) il marcatore centrale che serviva a rinsaldare la difesa. Ha trattenuto Balotelli nellazione del rigore ed ha costretto Sorrentino alla parata approssimativa in quella del raddoppio. Tuttavia, nel suo ruolo, non cerano alternative e dunque cè poco da rimproverare.
Per lintero primo tempo i rosanero hanno subito, timidi, impacciati, timorosi come da copione. Allintervallo le cose sono cambiate. Sannino, si dice, negli spogliatoi ha fatto la voce grossa (ma non poteva farla prima?). Ha mutato qualcosa e questo è un merito che gli va riconosciuto, vista lapatia delle precedenti gestioni. Ha inserito Nelson a destra (ma perché era rimasto fuori, dal momento che è tra i pochi ad avere piedi buoni?), ha tolto Garcia spostando Morganella e la squadra, ripetiamolo a scanso di equivoci, approfittando del rilassamento del Milan accortosi ben presto di non avere davanti avversari credibili, ha preso confidenza e campo. Il che non si è certo tradotto in incisività e occasioni da gol. Ma almeno è servito a dare segnali di vita.
La scelta infine di impiegare Viola, sia pure per gli ultimi inutili minuti finali, va condivisa, perché lex reggino è stato in assoluto il più penalizzato della stagione. Emarginato quasi ai limiti del mobbing. Mai unoccasione, mai la possibilità di vedere di che pasta è fatto, malgrado un investimento societario non indifferente e concorrenti, diciamolo francamente, fin qui negativi. Un bel segnale, cui speriamo ne seguano altri. In organico ci sono giocatori che vanno (ancora) valutati, come Sanseverino, ottimo quando è stato impiegato prima che le turbolenze di classifica ne sconsigliassero lutilizzo a favore di compagni più esperti. Con quali risultati si è visto.
Quanto al gruppetto di argentini arrivati a fine mercato, i tifosi si chiedono giustamente perché, tranne Formica e in minor misura Boselli, non vengano impiegati. Soprattutto di uno come Faurlin si intuisce la potenziale utilità. Mentre Sperduti fa onore al suo nome ed è dato per disperso. Noi una possibile spiegazione lazzardiamo e risiede forse nella loro situazione contrattuale più che sul fatto desser stati presi da Lo Monaco che, solo, ne conosceva attitudini e potenzialità. Lex dirigente, pressato da esigenze indifferibili, li ottenne in prestito con un diritto di acquisizione della proprietà fissato, per il poco che se ne sa, a cifre relativamente sproporzionate. Quindi è probabile che il Palermo, a questo punto, non abbia molto interesse a valorizzare giocatori che, soprattutto in B, non intende riscattare (ma in questottica che senso ha puntare su Donati in scadenza?).
Malgrado ciò, approfittando della sosta, sarebbe buona cosa che Sannino non li emarginasse e non solo per una questione di sensibilità. Magari sono allaltezza e sarebbe lennesima beffa di stagione trovarsi in casa ottimi giocatori e farseli scappare per un niente
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