Il Moviolone
Boicottaggio Indian Wells, le Williams non dimenticano il 2001
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12 anni agoon
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RedazioneAnche nel 2013 la famiglia Williams non parteciperà al Master 1000 di Indian Wells denominato da qualche anno BNP Paribas Open per motivi di sponsorizzazione. Lo ha voluto papà Richard, colui che coordina ed allena le figliole Venus e Serena. Ebbene, a destare scalpore è la resistenza delle sorelle statunitensi nel rifiutarsi di partecipare dal 2001, antiche ruggini nate per circostanze extra tennistiche. Per far capire ai non aficionados di cosa si tratta è necessario spostare indietro le lancette dellorologio due anni prima, marzo 1999. Serena Williams batte in finale una Steffi Graf ormai prossima al ritiro con un 6-3 3-6 7-5 ed in conferenza stampa si lascia scappare parole al miele per il torneo californiano: E il mio torneo preferito, mi piace il club, gli spettatori sono intenditori, rispettosi e generosi; è come se giocassi in casa perché la mia famiglia è tutta riunita a guardarmi nel box. Sembrava linizio di un vincolo amoroso a stelle e strisce, ma la convivenza dura poco e due edizioni più tardi si scatena la burrasca.
Le sorelle Williams sono nella stessa parte del tabellone con Serena testa di serie numero 7 e Venere numero 3, ai quarti di finale si sbarazzano rispettivamente di Elena Dementieva e Lindsay Davenport. Venere è affaticata, il caldo torrido sfianca, toglie idratazione e nella notte la tennista denuncia forti dolori al ginocchio con gonfiore; la mattina della semifinale, il fisioterapista dice che così non è possibile scendere in campo ma la sorella maggiore ci tiene a giocare il derby. Serena si scalda già scaldando, il pubblico è già assiepato nellimpianto da quasi 16mila posti con relativi ventagli e berretti protettivi, le tv (specialmente ESPN) iniziano a fremere. Cinque minuti prima dellinizio del match ecco la comunicazione del walkover di Venus, il pubblico si infuria nonostante la media età elevata, piovono fischi per questo ritardo, un esercito di 10mila persone chiede il rimborso del ticket nonostante i discreti fondi a disposizione di questi anziani. Serena è in finale senza aver giocato toccato palla, non ha diritto al bonus point il che toglie ogni ragionevole dubbio di combine; ventiquattrore dopo la vera vergogna si palesa. Kim Clijsters alla prima finale statunitense è avanti 6-4 2-1 e servizio, il pubblico la spinge ad ogni punto conquistato, Serena scoppia a piangere ed è li che trova la forza di reagire e vincere.
Nazione razzista? Tocchiamo un tema di uno spessore sociale immenso e la società di ieri e di oggi è costellata da imbecilli; un decennio dopo non lo abbiamo ancora capito, noi aficionados della racchetta. Il pubblico bianco californiano è fortemente conservatore ma allungare ombre su possibili insulti a sfondo razziale ci sembra esagerato. Serena nel 2008 è tornata sullargomento: Ad Indian Wells mi sono capitate cose che mi hanno cambiata. Un incubo finito, le Williams scappano ma probabilmente tutto è frutto di un malinteso. I non aficionados possono farsi qualsiasi idea circa questi spiacevoli avvenimenti, lunica certezza è insita nel fatto che pubblico del tennis non è certo il modello visto nel marzo 2001 ad Indian Wells ma quello stabilmente presente a Wimbledon da 135 anni.
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