Ieri a Catania si è rotta pure una porta…

“Quando ti si chiude una porta, ti si apre un portone”. Chi non si è mai sentito dire questa frase come consolazione di una delusione cocente? Sarà la stessa che ha pronunciato ieri Stramaccioni negli spogliatoi interisti fra il primo ed il secondo tempo, magari inframmezzato con qualche moccolo in romanesco…

In effetti i suoi uomini arrivavano da un primo tempo loffio ed inguardabile, sotto di due goal per piede di quel Catania che difficilmente perdona in casa propria. E la porta verso la vetta della classifica non pareva solo chiusa, ma proprio inesorabilmente blindata! Dunque Mister Andrea avrà percepito come un segno divino la traversa crollata del Massimino, che ha dovuto essere aggiustata protraendo così l’inizio del secondo tempo… Quel marpione avrà pensato “Zitti zitti, che qui si vince a tavolino!”. Invece no: gli efficientissimi (???) addetti dello stadio catanese, aiutati da mezzi ultramoderni (!!!) hanno scocciato, appiccicato, ristrutturato, insomma… sistemato alla belle meglio la malcapitata porta.

Purtroppo per loro, il proverbio dopo ieri andrà riscritto: nella ripresa un super Palacio ha iniziato l’opera di… ristrutturazione dei nerazzurri, scocciando, appiccicando ma soprattutto tenendo aperto il… portone alla sua squadra.