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Editoriale Milan – La splendida solitudine del terzo posto con vista sul golfo di Napoli
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12 anni agoon
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RedazioneIl terzo posto in solitaria, per la prima volta in stagione, in cui confidava Allegri alla vigilia è diventato realtà; i rossoneri si attestano dietro alla Juventus capolista e a cinque punti dal Napoli, con lo scontro diretto ancora da giocare a Milano e con buone possibilità di scavalcare la squadra di Mazzarri.
Una vittoria cercata e meritata con forza e volontà, alla quale i ragazzi di Allegri hanno abbinato la giusta dose di attenzione e la grande cattiveria agonistica necessaria in tutte le partite, merito di Mister Allegri, non a caso invocato con alcuni cori dalla Curva Sud.
La partenza lanciata dei rossoneri in stile derby sorprende la Lazio, soprattutto nelle ripartenze sul lato destro biancoceleste occupato in prima battuta da Candreva e successivamente da Pereirinha che soffrono le volate di De Sciglio e di El Shaarawy; ottimo il pressing sui portatori di palla laziali che faticano non poco a contenere la furia agonistica dei rossoneri.
La formazione di Allegri voleva fortemente la vittoria fin dal fischio d’inizio, come dimostrano le due nitide occasioni create nei primi quattro minuti con El Shaarawy, l’uomo più pericoloso dei rossoneri assieme al giovane De Sciglio.
La gara per la Lazio si è complicata da subito quando al 17′ il Faraone entra in area e viene atterrato sulla linea da Candreva, espulso dal direttore di gara per fallo da ultimo uomo; il rigore è apparso netto e solare ma l’arbitro non è stato dello stesso avviso concedendo solo la punizione.
Il vantaggio – meritato – del Milan arriva al 40′ con il tap-in vincente di Pazzini dopo la corta respinta di Marchetti su tiro ravvicinato di El Shaarawy a cui ha fatto seguito la conclusione vincente di Boateng quattro minuti più tardi, bravo ad aspettare la corta respinta del portiere biancoceleste sul colpo di testa del bravo Pazzini.
La doppietta di Pazzini, con il secondo gol siglato al 15′ della ripresa con un destro da fuori area imparabile per Marchetti, ha chiuso definitivamente la gara, con la doverosa standing ovation tributatagli da San Siro alla sostituzione con Niang che deve avere un conto aperto con le traverse, colpita a Marchetti battuto.
L’esordio di Zaccardo e la presenza in campo di Robinho hanno fatto da corollario alla partita, interamente dominata dai rossoneri tra i quali nessuno ha sfigurato.
Lazio non pervenuta; a San Siro la squadra di Petkovic è apparsa giù di corda e sofferente fin dal prinicipio, anche se il rosso a Candreva ha condizionato quasi irrimediabilmente il prosieguo della loro partita. Petkovic ha mantenuto gli stessi uomini fino all’intervallo per operare due cambi ad inizio ripresa e passando dal 4-4-1 ad un 3-1-4-1 ma la sostanza non è cambiata. C’è ancora un pò di lavoro da fare in casa biancoceleste.
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