Amarcord
Andreazzoli, l’anti Zeman: quante differenze con il boemo!
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12 anni agoon
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RedazioneLa vittoria ottenuta dalla Roma, sabato sera, ai danni della Juventus, ha dato nuova linfa alla compagine capitolina, con i tifosi stessi che hanno messo da parte – almeno per adesso – le numerose contestazioni di cui si erano resi protagonisti all’indomani della sconfitta con la Sampdoria. Alla base di questa rinascita, come riportato nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, vi è il lavoro di Aurelio Andreazzoli. Un lavoro che rappresenta una mini rivoluzione, non tanto nei toni, quanto nei contenuti: nette, difatti, le differenze con i metodi utilizzati dal suo predecessore, Zeman.
Innanzitutto, è stato registrato l’abbandono del 4-3-3, tanto caro al tecnico boemo: al nuovo allenatore dei giallorossi và dato atto di aver dato fiducia alla difesa a 3, pur in assenza di Castan, e schierando da difensore centrale il tanto vituperato Ivan Piris che, di mestiere, fa l’esterno destro. Altra differenza palese è la riabilitazione di alcuni elementi epurati nella precedente gestione: parliamo di Stekelenburg, Burdisso e De Rossi, cui hanno fatto spazio Goicoechea, Bradley e Tachtsidis, pupilli di Zeman.
Gli allenamenti sono completamente diversi, e mirano ad affinare la qualità del gioco, al punto che le doppie sedute, tanto care al vecchio allenatore, sono state subito accantonate. Andreazzoli ha poi puntato molto sul dialogo con tutto il gruppo, parlando spesso con i singoli giocatori e traendone giovamento in termini di fiducia. Insomma, è presto per stabilire se il nuovo corso della Roma sia destinato al successo o meno, ma di certo le basi per fare buone cose ci sono tutte.
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