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Editoriale Palermo – Malesani come Corini?
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12 anni agoon
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RedazioneA questo punto Malesani non ha più alibi. Deve dare alla squadra la sua impronta, per ripagare in qualche modo chi lha chiamato al capezzale del grande malato rosanero. Come ogni allenatore subentrato, ha il dovere di capire immediatamente il materiale umano a sua disposizione e di riuscire a trarne il meglio. Lopzione di portarsi appresso ben 24 convocati risulta opportuna. I tempi sono ridottissimi e il distacco in classifica non ammette differimenti. Peggio, la situazione è già ora gravissima ed in parte compromessa. Non basta non compiere passi falsi, bisogna calzare gli stivali delle sette leghe. Bere o affogare.
La difesa dovrebbe finalmente con sollievo universale tornare allo schieramento a quattro. Non pretendiamo che il presidente si sia convertito con cuore lieto e si sia convinto a rinunciare, di fronte allevidenza, al suo pallino dei tre centrali, che tante sciagure hanno portato alla causa rosanero almeno da due anni in qua. Lo dicono le statistiche, i numeri cioè, e se nessuno si illude sebbene se lo auguri – che con questo espediente la retroguardia siciliana si trasformi in un bunker impenetrabile, almeno la logica calcistica ne uscirà onorata.
Il cambio imporrà delle scelte. Poco male, con la penuria di marcatori disponibili coprire soltanto due posti servirà almeno ad avere unalternativa in panchina. Chi saranno i prescelti? Il dubbio probabilmente si risolverà allultima ora. Muñoz sembra leggermente favorito, per gioventù e tonicità. Accanto a lui uno dei due vecchietti von Bergen o Aronica (semprecchè questultimo non venga dirottato su una fascia). Possibili le sorprese. Dossena è stato male in settimana e non è al meglio: forse ce la farà.
A centrocampo, qualcuno dei nuovi troverà spazio. Fallito lesperimento del reintegro in mediana di Donati (ma attenzione ad inopportuni ripensamenti), forse ci si affiderà a una linea più robusta con Rios a schermare la difesa.
In avanti, incerto Ilicic, ci sarà Fabbrini. Lex udinese potrebbe con la sua velocità ed il dribbling risolvere il problema delle ripartenze. Il gioco in contropiede finora è stato praticamente nullo nel Palermo disastroso di questo campionato ed è la causa principale della sterilità e della mancanza di vittorie esterne. Dopo tanto incenso (verbale) riservatogli, toccherà a Miccoli guidare la cavalleria leggera rosanero. Anzi trascinare lintera squadra da grande Capitano, sotto gli occhi dellultimo grande Capitano rosanero, Eugenio Corini, subentrato sulla panchina del Chievo e da lui condotto (finora) fuori dai bassifondi della classifica. A Malesani laugurio di emularlo.
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