Il Moviolone
La Piccinini e il Volley: Io, bella e invidiata, sogno lOro Olimpico
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12 anni agoon
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RedazioneCalcissimo.com ha intervistato in esclusiva la bravissima, e bellissima, Francesca Piccinini. Con lei abbiamo parlato di tutto, dal Volley, al Calcio, dallamore, al suo futuro professionale e non. Ecco la seconda parte.
Francesca, partiamo dallultimo, grande, evento. Il ritiro della maglia: che effetto ti ha fatto essere la prima pallavolista nella storia della quale hanno ritirato la maglia? E stata una grande emozione, perché non me laspettavo. A Bergamo poi mi lega un grandissimo affetto, quindi sono stata onorata. Il fatto che sia stata la prima maglia ritirata nella pallavolo, poi, se possibile, mi ha inorgoglito ancora di più. E stata una sensazione unica, una felicità pazzesca.
A volte si dice: Mi renderò conto solo dopo di quello che significa. Invece lemozione dimostra che tu lhai capito subito quanto sia importante quel gesto Pensare che sia stata io la prescelta mi ha fatto sciogliere (sorride, ndr). Mi sono emozionata davvero e qualche lacrimuccia di grande gioia è scesa, non me ne vergogno. Mi sono goduta il momento in ogni attimo, perché sapevo che non avrei vissuto mai più nulla di simile. E stato bello, indescrivibile.
Un premio e una carriera di altissimo livello, eppure hai sempre attirato molte critiche: ti sei mai chiesta perché? Il fatto che sei bella oltre che brava, secondo te dà fastidio? Dico sempre che, se sono una bella ragazza, non è né merito, né colpa mia, caso mai dei miei genitori (ride, ndr). Quelle che mi conoscono non godono delle mie disgrazie, ma godono insieme a me dei mei successi, delle altre non mi interessa. Comunque, fa parte del gioco, non me ne faccio un cruccio: essere la giocatrice più conosciuta, ovviamente, attira un po di invidia.
Non si dice letà di una signora, ma dopo tanti anni di carriera ti sei rimessa in discussione a Chieri e sei tornata a lottare Io non mi vergogno della mia età e non la nascondo, anche perché la sanno tutti. A 34 anni ho deciso di ricominciare da Chieri, sì, perché mi sento ancora una ragazzina e, dopo 13 anni a Bergamo, volevo provare qualcosa di nuovo.
Mai pensato di andare di provare un altro campionato straniero? Avevo ancora voglia di giocare in Italia e non allestero, anche se ho ricevuto offerte da tutto il Mondo con ingaggi stratosferici. Quando sono andata io in Brasile, allestero non ci andava nessuno, ora che tutti vanno allestero, io voglio restare qui. Sono fatta così, sono un bastian contrario (ride, ndr).
Qual è stata la cosa più difficile alla quale ti sei dovuta abituare? Un po tutto. Dopo tanti anni in una società, è normale che cambiare è difficile. Mi sono dovuta abituare al nuovo ambiente, ai nuovi tifosi, ad una nuova vita. Porterò sempre nel cuore i tifosi di Bergamo ma ora spero di entrare in quello dei tifosi di Chieri.
Quali obiettivi ti sei posta prima della fine della tua carriera? Mi piacerebbe vincere la medaglia olimpica, e magari quella doro, quello è un cruccio. E, poi, continuare a vincere, quello è normale.
Guardando indietro, cè un rimpianto? No, perché alla fine tutte le scelte che ho fatto in passato, sono state ragionate e, alla fine, hanno pagato.
Leggi anche le altre due parti dell’intervista:
Parte 1: Piccinini: “Matri e Ronaldo i più sexy, mi vedo mamma”
Parte 2: La Piccinini e il Volley: Io, bella e invidiata, sogno lOro Olimpico
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