Fino alla fine
Ora qualcuno si assuma le responsabilità: il punto di Beppe Bianconero
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4 anni agoon
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RedazioneL’avventura della Juventus in Champions League finisce con una cocente eliminazione per conto del Porto, una squadra nettamente inferiore ai bianconeri ma che ha fortemente voluto e cercato la qualificazione ai quarti di finale riuscendo ad ottenerla a discapito di una Juventus talvolta sfortunata e penalizzata anche da decisioni arbitrali discutibili.
Questo non può essere però l’alibi di nessuno in quanto al momento dei sorteggi degli ottavi di finale tutti avevano tirato un sospiro di sollievo a vedere l’accoppiamento contro i portoghesi, con tutto il rispetto per la compagine di Conceicao.
E’ arrivato il momento che qualcuno si assumi le responsabilità di aver costruito una squadra incompleta, priva di un gioco fluido, senza mentalità europea, carente in vari reparti, formata da calciatori non all’altezza di tale competizioni.
L’eliminazione per mano del Porto arriva agli ottavi di Champions League dopo le deludenti eliminazioni arrivate negli anni precedenti da Ajax e Lione e sinceramente trovo inammissibile tutto questo.
Il ritardo nel campionato di serie A è molto e recuperare 10 punti all’Inter è un’impresa molto ardua e difficile, in Champions League non si è arrivati nemmeno ai quarti di finale ma chi doveva costruire una rosa degna del nome che porta questa squadra, ovvero Fabio Paratici, si era permesso anche il lusso di dichiarare che: “abbiamo una rosa molto competitiva e siamo a posto in tutti i settori”.
Intanto dall’Inghilterra piovono critiche pesanti al presidente Andrea Agnelli da parte dell’ INDEPENDENT:
“Andrea Agnelli vuole riordinare il calcio europeo così da assicurarsi che la sua squadra perda poco, ma dovrebbe prima preoccuparsi di quello che sarebbe il suo lavoro e lo scopo del gioco: costruire una squadra come si deve”
“La Juventus è passato in poco tempo dall’essere uno dei migliori esempi gestionali, all’essere il peggiore esempio di meritocrazia: poiché è incapace di vincere la Champions così com’è, allora vuole disperatamente cambiarla”
“Andrea Agnelli ha proposto tutta una serie di idee terribili ultimamente, ma la peggiore rimane aver comprato Cristiano Ronaldo. Cristiano che dà le spalle al pallone è analogia della Juventus che volta le spalle alla logica del calcio e alla basica razionalità”
“La Juventus, da grande vincente della Serie A, ora è la grande perdente della Champions. E ne ha vinte due. Quante il Porto, che Agnelli e i suoi sodali vorrebbero fuori. Come può avere credibilità nel gestire il calcio, chi gestisce così il proprio club?”
Il Presidente Andrea Agnelli aveva parlato all’ECA alla vigilia della partita più importante della stagione, Juventus – Porto, di cambiamenti nel calcio e di tifosi citando anche Mario Draghi. Non proprio una scelta azzeccata quella cercare delle rivoluzioni in UEFA dato che poi il trattamento arbitrale riservato sembra esserne stata la risposta, questa non è una scusante e non dovrà esserlo ma è innegabile che la gestione e le dichiarazioni di Andrea Agnelli non sono state e credo che non saranno profique.
Delusione, è la parola più consona all’umore del tifoso bianconero e forse è arrivato il momento che qualcuno ne prenda atto dai piani alti della società.
Dopo 5 anni con Massimiliano Allegri dove si è vinto 5 scudetti, 4 coppe Italia, 2 Supercoppa italiana e si sono raggiunte 2 finali di Champions League si è passati a Maurizio Sarri per poi arrivare ad Andrea Pirlo.
Viene mandato via anche il miglior dirigente che si è avuto negli ultimi anni ovvero Beppe Marotta e tutto viene lasciato in mano a Paratici e Nedved.
Non si è visto un progetto, non si è vista una squadra costruita dignitosamente per raggiungere un alto livello Europeo, non si è visto un gioco.
Si sono visti dissapori interni, si sono visti attimi di nervosismo anche dalla tribuna con conseguenti multe e deferimenti, si sono visti acquisti non all’altezza e low cost, si sono viste plusvalenze.
Sarebbe il caso che forse si è pensato più al marketing con l’acquisto di Ronaldo e non al costruire intorno a lui una squadra competitiva? Sarebbe il caso di dire che lo stipendio oneroso di CR7 ha limitato anche un mercato più congeniale? Forse, ma bastava anche fare qualche acquisto mirato in quei reparti dove ci sono carenze e assenze di giocatori di ruolo.
Bravi a prendere De Ligt ma ci sono voluti 80 milioni, bravi a prendere Chiesa ma l’operazione è di 60 milioni, bravi ad aver portato McKennie ma è ancora presto per giudicarlo in quanto è una novità, bravi a prendere Arthur ma c’è voluta una plusvalenza con la cessione di Pjanic valutato 80 milioni dal Barcellona altrimenti era un affare improponibile ma per quanto riguarda tutto il resto che cosa si deve dire? Cosa si può dare per buono?
Così in Europa non vai lontano ed i risultati si sono visti.
Andrea Agnelli e Paratici ammettano i loro errori, avevano un giocattolo vincente e anziché operare nel fare degli accorgimenti per tenerlo comunque sempre ad un certo livello lo si vede invece precipitare a tal punto che oggi ci si chiede anche se la Juventus sia in grado di arrivare tra le prime 4 del campionato e qualificarsi in Champions League per la stagione prossima.
C’è poco da dire, c’è poco anche da dare una valutazione sulla prestazione dei giocatori in campo dopo questa eliminazione dove tutti meritano un voto univoco che è il 4 fatta eccezione di CHIESA e ARTHUR a cui gli si dà 8.
Ecco, bisognerebbe ripartire proprio da loro due.
Adesso la delusione e tanta ma è anche ora di ammettere che è stato detto troppo ma concretizzato poco e di questo Andrea Agnelli e Fabio Paratici hanno le responsabilità maggiori, poi si può discutere di Pirlo e dei singoli giocatori ma chi ha voluto tutto questo è chi sta lì in alto ed è arrivato il momento che non si deve aver timore di ammetterlo.
Anche questo significa AMARE la Juventus ed il vero tifoso è l’unico che non smetterà mai di farlo.
GIUSEPPE PETRUZZINI