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Editoriale Palermo – Un mercato da 10 acquisti
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12 anni agoon
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RedazioneE un Palermo completamente nuovo quello che esce dagli ultimi giorni di mercato. Lo Monaco ha dovuto compiere i salti mortali per raggiungere gli obiettivi minimi, lottando non solo con la critica situazione generale del settore, bensì con la comprensibile diffidenza, dei giocatori trattati, ad accasarsi presso una società fortemente attardata in classifica. Obbligato il ricorso allestero. Ma di questo probabilmente lamministatore palermitano non si sarà lagnato più di tanto, esperto comè nel pescare a piene mani soprattutto in Argentina, anche se, direttamente dalla Pampa, è arrivato il solo Sperduti, un laterale dattacco.
Per il resto, abbondanza di argentini con esperienza in Europa. A cominciare dal centravanti: Boselli. Ottimo curriculum in patria nellEstudiantes, meno, molto meno in Italia. Al Genoa non ha brillato e non possiede del tutto quelle caratteristiche fisiche di sfondamento che infatti sono state cercate fino allultimo nei vari Bianchi e Denis, ammesso che i contatti siano stati reali, nonché nellirlandese del Sion Lafferty. Di Formica, estroso trequartista, e Faurlin non si sa molto: vedremo di che pasta sono fatti. Il settore è stato completato, oltre al fin qui enigmatico Anselmo, con Fabbrini, chiuso allUdinese, elemento di valore che ha persino assaggiato la nazionale.
In difesa, è arrivato il portoghese naturalizzato Nelson Tomar, non un novellino, con un buon passato: si contenderà con Morganella la fascia destra. Proprio il reparto arretrato, insieme alla punta di peso, presenta la più grossa lacuna non colmata: un centrale esperto, grintoso, capace di infondere coraggio e serenità (non isteria, come purtroppo è avvenuto finora con Aronica, più falloso che determinato). Sfumato lingaggio del lusitano Vitoria bisognava intervenire: considerata lemorragia di elementi ceduti, i conti non tornano. Gasperini si fida evidentemente di Garcia e di Donati, adattati, e sulle capacità di supportare i compagni degli ottimi Sorrentino e Dossena, ma il buco centrale rischia di trasformarsi in una voragine.
Quanto alle cessioni, alcune sono state dolorose. In primis, Brienza, tornato a Palermo con grande entusiasmo e fin qui tra i più positivi: vuoi per il probabile scarso feeling con lallenatore (che regolarmente lo sostituiva), vuoi per la necessità di concludere loperazione repulisti del nucleo trasferitosi in estate in blocco da Siena, dopo lallontanamento di Sannino e Perinetti. Poi Budan (dispiace soprattutto per le doti umane). Giorgi poteva essere utile (lunico dei centrocampisti capace di segnare ben tre gol!), ma anche lui era uninvenzione di Perinetti e andava forse rimosso. Tutti e tre sono finiti allAtalanta. Bertolo e Zahavi, rispediti in patria, erano scommesse del presidente: perdute. Acquah non vestiva già più il rosanero: va in Germania e porterà qualche soldo nelle casse societarie. Dei difensori bocciati in blocco (Labrin, Milanovic, Pisano e Cetto) si è detto. Infine, Ujkani: lesperienza del portiere albanese sè chiusa nella maniera per tutti più logica, avrà modo di rifarsi in un altro ambiente, è giovane e di qualità. Auguri a tutti loro.
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