Pagelle Juventus
Editoriale – Armstrong come Schwazer: stesse bugie, stesso squallore
Published
12 anni agoon
By
RedazioneSe non fosse stato per la freddezza con cui Lance Armstrong ha raccontato anni di trasfusioni di sangue, assunzione di Epo e schifezze varie, la sua confessione mi sarebbe sembrata identica a quella di Alex Schwazer. Lo facevano tutti è stato lalibi sostenuto da entrambi, ma anche da molti altri atleti colti con le mani nel sacco di una pratica che, è giusto ricordarlo, va al di la della frode sportiva e dellillecito penale. Di doping si muore e non è una favola.
Questi signori, che hanno anche il coraggio di definirsi sportivi, hanno violato la legge, hanno mentito a chi li guardava gareggiare, agli sponsor, agli avversari e hanno fatto del male anche a se stessi, rischiando la salute e la vita per la gloria, diciamo, ma sarebbe più corretto dire per soldi. Più vittorie uguale più sponsor, maggiori ingaggi, maggiore indotto commerciale generale, anche qui non è necessario nascondersi dietro ad un dito per ammeterlo, lavidità è lunica spiegazione, è giusto dare un nome alle cose.
E sempre più diffusa questa incapacità di accettare i propri limiti, di arrendersi al fatto che il proprio corpo, nonostante i duri allenamenti, possa non essere in grado di superare certi limiti. E allora si cerca un aiutino. Questa spiegazione vale anche per una persona che, dopo essere sopravvissuta al cancro, non è guarita da questaltro male che non corrompre il fisico, ma la mente, insinuando la smania di denaro, di successo e di vittorie ad ogni costo. Il texano dagli occhi di ghiaccio era (è?) la speranza di tanti malati di tumore che lo hanno visto guarire e tornare in sella. Sarebbe bastato questo, ma lui ha iniziato a vincere come mai prima in carriera, è diventato il più forte, una leggenda, ha promosso la sua fondazione per aiutare la ricerca sul cancro, ma era tutta una menzogna. Ma come spesso accade, tutto quello che si fonda sulla menzogna prima poi si sgretola miseramente.
Nella sua città, Austin, Armstrong è guardato con compassione. Ha barato sì, ma ha aiutato tanta gente dicono i suoi concittadini. Ecco, per Lance cè subito una possibilità di redenzione: la sua fondazione ha forse uno scopo che va oltre la frode sportiva, cè in gioco la lotta contro un male terribile che colpisce centinaia di migliaia di persone. Questo potrà far chiudere un occhio ai tanti appassionati di sport che un giorno forse dimenticheranno quel ciclista disonesto, ma Armstrong si deve solo augurare di essere lui il primo a superare questa brutta faccenda.
Possiamo passare sopra ad uno sportivo dopato nel fisico, non ad un falso benefattore dopato nellanimo.
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”