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Editoriale Palermo – Pericolosi segnali di sfaldamento
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12 anni agoon
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RedazioneNellambiente si vocifera che Zamparini abbia contattato Reja ricevendone un rifiuto e solo in seguito si sia premurato di proclamare la fiducia a Gasperini, promettendogli rinforzi ma nel contempo invitandolo a non insistere sul tasto delle lacune della squadra e di impegnarsi semmai a ricreare lo spirito gruppo (evidentemente incrinato).
In TV, dopo la sconfitta di Parma, Lo Monaco sconfessa apertamente il tecnico per aver preferito Benussi ad Ujkani! La settimana dopo, Gasperini schiera Rios, in partenza, malgrado le dure reprimente di Lo Monaco contro il centrocampista additato di scarsa professionalità per comportamenti censurabili, con una scelta che sa di ripicca.
Brutti segnali di sfaldamento. Nel momento in cui tutte le componenti dovrebbero fare quadrato, ci si comincia a beccare. Le insorte difficoltà di mercato, figlie del netto peggioramento della situazione in classifica negli ultimi due turni, con la conseguenza che molti dei potenziali acquisti hanno ritrattato la propria disponibilità a trasferirsi, poco propensi ad impelagarsi con una compagine, che, dispiace dirlo, puzza sempre più di retrocessione, sembrano aver logorato i nervi di molti. Lo Monaco si arrabatta ma incassa rifiuti su rifiuti o timidi eventuali assensi, persino su soluzioni di ripiego, a condizioni capestro.
Lasciamo largomento mercato sul quale ci sarebbe troppo da dire e limitiamoci allallenatore. Dopo un intero girone, la situazione tecnica sembra essere tornata di colpo al punto di partenza. Come con Sannino (alla vigilia dellesonero), la squadra viene rinnovata ultimamente ad ogni partita di 6-7 undicesimi rispetto a quella precedente. Come con Sannino, i senatori Miccoli e Donati restano fuori infelici e scontenti.
Come con Sannino, molti elementi vengono impiegati fuori ruolo. Come con Sannino, dopo un inizio incoraggiante si perde 3-0. Gasperini, al suo avvento, aveva insistito su unintelaiatura base che, se non aveva assicurato risultati eclatanti ed azioni da gol a raddica, aveva quantomeno conferito unidentità di squadra ad una masnada di sbandati traducendosi in una cifra di gioco gradevole, seppur nei limiti qualitativi oggettivi della rosa a disposizione.
Ora non è più così. Il trainer appare in stato confusionale. Smentisce a volte se stesso. Non ottimizza i cambi e, soprattutto, ricade in errori che ormai non possono più essere considerati casuali. Siamo costretti a ripeterci. Miccoli va impiegato allinizio, anche se ad autonomia ridotta: se non ce la fa 90, si sostituisce o non si convoca.
Rinunciare allunico elemento capace di segnare, anche su tiro da fermo, per pregiudizi, è un suicidio. Partire col povero Budan, in condizioni di forma pessime, come unica punta a far reparto da solo è una follia. La storia (anche statistica) degli ultimi anni rosanero conferma che i migliori effetti sottengono, se proprio non li si vuol far giocare insieme, invertendo i fattori. Miccoli sesalta allinizio (e nel campo del suo idolo Maradona avrebbe avuto grossi stimoli), Budan è utile a gara iniziata quando tutti sono stanchi e può far valere la stazza negli assalti finali. Lo sanno tutti, tranne Gasperini.
Smentito il bluff di Donati centrale di difesa per geniale intuizione e non per volontà di impiegare un senatore imbolsito per giocare a centrocampo (come avevamo più volte segnalato, andando controcorrente, in tempi di lodi incondizionate), acquistati Aronica e Dossena, è lecito attendersi laccantonamento di Garcia e Morganella, per esempio? E invece no. Aronica (incapace fin qui di evitare le distrazioni costate canestrate di gol) anziché laterale, al centro. Garcia dentro e Muñoz, ovvero il meno deludente dei difensori attuali, fuori! Ma non finisce qui. Citiamo a braccio.
Sanseverino, elogiato pubblicamente dallo stesso trainer, non viene confermato. Anselmo, che esterno non è, va sulla fascia. Rios, con le valigie pronte, scende in campo e ovviamente latita più che mai. Brienza, il più vivace, viene regolarmente sostituito. Budan non sta in piedi e dovrebbe coprire da solo tutto il fronte dattacco. Miccoli entra sullo 0-2, già depresso e svogliato. E potremmo continuare, ma ci fermiamo qui per amor di patria.
Unultima cosa. I difensori del tecnico citano la tesi che il Palermo fino al vantaggio degli avversari ha giocato benino o avrebbe persino dominato e che ha preso gol nella prima occasione utile (per gli altri). Giusto. Però. Primo, le partite durano 90 e non 20 o 45 al massimo (informare i rosanero). Secondo, se la difesa è punita al primo errore è (soprattutto) perché è scarsa e disattenta.
Terzo, subire una marcatura non è una valida giustificazione per sbracare come regolarmente succede. Quarto, cedere liniziativa fingendosi dimessi è una trappola tipica delle squadre forti e smaliziate, per far aprire gli avversari ed infilzarli agevolmente dincontro: solo i polli ci cascano ed il Palermo, continuando così, finirà da pollo. Allo spiedo.
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