Il Moviolone
Alonso: “Non è che la Red Bull ha la coda di paglia?”
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12 anni agoon
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RedazioneLe vacanze sono appena terminate e Fernando Alonso si presenta al raduno di Madonna di Campiglio in piena forma. Parte subito con i propositi per la stagione 2013, quando la Ferrari sarà chiamata al riscatto. “Sono una persona competitiva nella squadra migliore della storia della F1, normale che dobbiamo vincere il titolo. Sarebbe una cosa speciale, diversa dalle altre. Cosa è mancato in questi tre anni? Prestazione, soprattutto all’inizio. Settimi in Cina, noni in Bahrain… Poi abbiamo migliorato, costantemente sul podio, come si deve fare per puntare al Mondiale”.
L’asturiano torna sul Mondiale 2012, vinto da Sebastian Vettel nell’ultima gara in Brasile: “Il titolo se l’è meritato, non ha mai fatto alcun errore anche se aveva la macchina migliore e poteva rilassarsi. I vincitori sono sempre giusti. Nell’arco di 20 gare ci sono sempre decisioni controverse, ma è sempre stato così anche quando vinceva la Ferrari o nei due anni in cui ho vinto io”. Ma non dimentica le dichiarazioni della Red Bull qualche settimana fa: “Dicono che non leggono, non ascoltano, non sentono, non parlano, però – spiega Alonso – dicevano a Vettel di star tranquillo e non essere influenzato da quanto dicevamo noi, quindi qualcosa deve aver letto… La notte si svegliava e leggeva perchè gli hanno dovuto dire di calmarsi.. .Dichiarazioni un po’ strane, senza nessun controllo. Non dobbiamo farci troppa attenzione”.
Alonso, poi, spiega divertito perchè sta utilizzando spesso Twitter negli ultimi tempi: “Mi piace raccontare ai tifosi come ti prepari, quali sono i feeling prima e dopo la gara, la F1 da dentro, anche se tante cose della F1sono un po’ segrete e non si può, tipo con la fabbrica, il simulatore, dentro il box… E poi almeno così non si scrive niente più su di me come vita privata, cose strane. Tutto ciò che faccio lo racconto io. Gli anni scorsi si diceva che ero sulla Luna con un elefante poi in Kenya con Obama, sai cose straordinarie. Era molto peggio – conclude il ferrarista – che raccontare io che sono a cena o in Russia. Non ci sono più invenzioni, fantasia”.
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