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Editoriale – E stato un LIGA Ballon dOr
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12 anni agoon
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RedazioneCristiano Ronaldo, un po polemicamente, si è chiesto quale sia mai il criterio di voto del più prestigioso premio calcistico al monto, il Pallone dOro.
Il portoghese nel 2012 ha vinto la Liga ed è stato decisivo per il suo Real Madrid per la conquista dello scudetto spagnolo, oltre ad aver disputato un ottimo campionato europeo con il suo Portogallo. Lecito quindi che CR7 si domandi come mai invece il premio come giocatore dellanno sia andato a Leo Messi, recordman di reti ufficiali segnate in un anno, ma con zero tituli di spessore e nessuna prestazione internazionale di rilievo con la maglia della propria nazionale.
Messi sembra essere entrato in quella condizione che lo vuole identificato come il numero uno al mondo a prescindere, come qualcosa di talmente di ampio consenso che si dà quasi per scontato. Intendiamoci, segnare più di 90 gol ufficiali in un anno solare è unimpresa storica ma, come lo stesso argentino ha dichiarato, alla fine conta poco se la tua squadra non vince nessun trofeo.
Quindi la domanda fondamentale è: i gol si contano o si pesano? E poi, contano veramente solo quelli? Perché pensare che gente come Xavi e Iniesta, ma lo stesso Casillas, non arrivino nemmeno vicini a scalfire la supremazia dei due super totem del gol lascia un po di amaro in bocca a molti degli appassionati di questo gioco.
Si continua a parlare di calcio spagnolo anche per il premio assegnato allallenatore dellanno, andato a Vicente Del Bosque, tecnico della Spagna del triplete Europeo (2008) – Mondiale (2012) Europeo (2012). Molti ritengono che la generazione attuale del calcio spagnolo sia la migliore di sempre e che le vittorie prescindano dal tecnico (era Luis Aragones nel 2008) e siano una naturale conseguenza. Ma Don Vicente è un grande allenatore, ha cambiato la Spagna negli uomini e nel gioco agli ultimi Europei, lha resa più solida e ha vinto, quindi giù il cappello. Amato da tutti i suoi giocatori, rimane lultimo tecnico ad aver vinto la Champions League con il Real Madrid, parlando il minimo e senza fare polemiche gratuite ed avercela col mondo.
Il Top 11 del 2012, infine, tanto per rimanere in tema, è composto unicamente da giocatori della Liga spagnola. Anche qui, la convinzione che il gioco più bello sia quello giocato nel campionato iberico è ben radicata e condivisa, altrimenti non ci si spiega lassenza di giocatori di Chelsea e Bayern Monaco, finaliste di Champions League, e di Andrea Pirlo, il nostro piccolo mago che ha incantato le plateee per tutto il 2012.
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