Pagelle Juventus
Editoriale Il Milan dà un calcio al razzismo, ma non basta
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12 anni agoon
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RedazioneFinalmente qualcuno ha avuto il coraggio di non darla vinta a quelli che credono che lo stadio, e il calcio, siano il loro terreno di barbare conquiste e cassa di risonanza per le loro imprese. Finalmente una squadra ha avuto la sensibilità di stare al fianco dei compagni bersagliati dai fischi e dai buuuuu indegni di un paese civile. E non è vero che questo non ha nulla a che vedere col calcio, purtroppo ne è legato a doppio filo, perché il calcio non è nulla se non lo specchio della società e, viceversa, la società lo usa, anche artificialmente, per ottenere visibilità e fama.
D’altronde, oggi, domani e per parecchi giorni, tutti i maggiori media italiani e stranieri parleranno di quei quattro che fischiavano. E’ bastato un attimo per guadagnare le copertine dei migliori giornali del Mondo. E, per farlo, è bastato un fischio e un buuu che, tra l’altro, rimarrà impunito. Questo è quello che cercavano e questo hanno ottenuto, massima resa a costo zero. Per assurdo, il messaggio che passa è basta poco per diventare star e passarla liscia. Eppure, non dovrebbe essere difficile identificarli. Eppure, le leggi ci sono. Eppure, niente si muove.
Quattro che, poi, non sono, visto che ogni domenica, in ogni stadio italiano, assistiamo alle stesse identiche scene. Solo che, a differenza del solito, questa volta il Milan ha fatto quello che ogni domenica una squadra dovrebbe fare: ha reagito, ha dato un segnale forte, ha scosso le coscienze. Servirà? Lo dubitiamo. Non crediamo che ci sia responsabilità oggettiva che tenga, le società possono fare poco con soggetti del genere (certo, evitare di foraggiarli sarebbe un ottimo inizio) e per combattere il fenomeno c’è solo un metodo: lasciarli fuori dagli stadi, come fanno in Inghilterra.
Là, se uno fa un buuu a un avversario, la telecamera lo scova, la società lo bandisce a vita dallo stadio, lo stato lo arresta e lo condanna. Lo farà ancora? Forse sì, di certo non in uno stadio. E questo, egoisticamente, già ci solleva. Detto tutto questo, il gesto del Milan è da apprezzare e sia comunque d’esempio. Ora, però, il prossimo passo è quello di fare altrettanto anche quando la partita conta davvero…
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