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Editoriale – Trinchieri, ennesimo orgoglio italiano tra i tecnici
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12 anni agoon
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RedazioneE ufficiale da ieri, il tecnico Andrea Trinchieri è il nuovo allenatore della nazionale greca di basket. Incarico prestigioso se si pensa che la Grecia è una delle grandi storiche del basket europeo e che in quel paese la pallacanestro non è seconda, come seguito di tifosi e media, nemmeno al calcio.
Trinchieri è giovane (classe 1968) che dal 2009 a Cantù ha saputo portare un ottimo basket e raggiunto anche buoni risultati. Ma il tecnico milanese è solo lultimo di un lunghissimo elenco di allenatori italiani che sono stati chiamati allestero per portare la loro competenza e professionalità. Evidentemente nello sport il Made in Italy della panchina attira molto ed è riconosciuto come sinonimo di qualità.
Da quando la sentenza Bosman ha aperto orizzonti nuovi alla professione di sportivo, gli italiani hanno sempre fatto un po fatica, non tanto ad andare a lavorare oltre confine, quanto ad adattarsi e dare continuità allesperienza straniera. Per un Gianfranco Zola che è diventato il giocatore più amato di sempre al Chelsea, ci sono stati molti altri calciatori meno famosi che sono partiti per poi tornare in Italia e praticamente sparire dalla grande ribalta, quasi depressi dal soggiorno in terra straniera.
La fuga di cervelli delle nostre panchine invece sembra non finire mai. Se nel calcio siamo ormai abituati a vedere i vari Trapattoni, Capello, Mancini, Ancelotti e Spalletti alla guida di club e nazionali straniere, da qualche tempo stanno partendo, o sono partiti, anche i tecnici del volley (Barbolini, Anastasi, Caprara), della citata pallacanestro (Scariolo, Messina, Pianigiani), della pallanuoto (Campagna) della scherma (Cerioni, Bortolaso, Tomassini) e probabilmente sto dimenticando qualcuno.
Non si trova nessun altro filo conduttore tra tutti questi nomi se non la qualità, cioè tutto quel bagaglio di caratteristiche che fa grande un tecnico: professionalità, carisma, vittorie Sì perché, come si può notare, non è una questione di età o estrazione socio-culturale: si va dal quasi 74enne Trapattoni al 45enne Trinchieri, dal friulano Capello al napoletano Campagna. E proprio la nostra scuola ad essere al top, di questo il CONI e le varie federazioni si possono tranquillamente vantare.
Sono lontani ormai i tempo in cui i tecnici stranieri andavano per la maggiore e venivano in Italia a insegnare sport: Herrera, Liedholm, Boskov, Eriksson, Mourinho nel calcio, ma anche Velasco, Bebeto, Beal nel volley (proprio nel periodo di maggior splendore della nostra pallavolo), Tanievic, Dan Peterson, Obradovic, DAntoni e tanti altri in molte altre discipline.
Si tratta probabilmente di cicli ma è giusto ammettere che i nostri tecnici e i nostri atleti sono cresciuti anche grazie allapporto di grandi stranieri di qualità. Sta proprio nellarricchimento che porta la differenza di culture e di stili il vero segreto.
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