Perché il Barça vince così tanto? Ecco la verità…

Perché i blaugrana sono quasi imbattibili? Tattica innovativa, tecnica sopraffina, abbondanza di fuoriclasse? Macchè! Il merito è tutto del “caganer”, la statuina natalizia – che ritrae un giovane in costume tradizionale, con le ginocchia piegate e accosciato nell’atto di defecare (donde il nome, “cagone”) – porta bene, compiendo un rito propiziatorio e liberatorio insieme, di fertilità e di eguaglianza sociale, approvato persino dalla Chiesa, chiamata ad esprimersi decenni fa sull’accusa di blasfemia derivante dalla potenziale indecenza del soggetto nell’ambito di un contesto sacro.

Il personaggio è onnipresente in ogni presepe catalano privato ed ufficiale, nessuno si azzarderebbe a non mettercelo (rischio sfiga). Ogni anno la collezione si arricchisce di nuovi pezzi, rubati all’attualità (stelle della politica, dello spettacolo, delle arti, ecc) tutti rigorosamente ritratti nell’azione più o meno quotidiana ma comunque egalitaria per eccellenza. Rappresentato in grande stile è ovviamente il Barça, i cui tifosi, giusto per non farsi mancare nulla, si chiamano culè (soprannome nato agli albori della loro storia quando lo stadio casalingo aveva rudimentali tribune di legno a giorno, sicchè i passanti dalla strada vedevano soltanto una parata di deretani!).

A farla da padrone Messi ovviamente ed i vari Piqué e Shakira, Pujol e soci. Gettonatissima l’intera squadra con le terga in bella mostra. Visti i successi di questi ultimi anni, bisogna concludere che la cura funziona. E in un mondo superstizioso come quello del calcio, figurarsi se qualcuno intende rinunciarci.

E’ quanto deve aver pensato anche il nostro Silvio Berlusconi, il quale tra speranze di rilancio politico e sportivo e con il Milan in ambasce, di buona sorte ha bisogno, e quindi non può che rallegrarsi d’esserci finito anche lui… nell’allegra compagnia!