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Editoriale – Dal Pompiere al Pupone: ecco perché Totti è più forte di Baggio
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12 anni agoon
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RedazioneFrancesco Totti (221) è ormai a sole quattro reti dal leggendario Gunnar Nordhal (225), detto Il Pompiere, nella classifica dei marcatori di tutti i tempi della Serie A. Davanti a loro solo linarrivabile Silvio Piola (274).
Un traguardo eccezionale per il Pupone che di diritto è ormai entrato nella storia del calcio italiano, un numero 10 diventato negli anni numero 9 e che ora sta arretrando qualche metro per allungarsi la carriera. Sì perché il campione nato in zona Trastevere a Roma è uno dei pochi esempi di numero 10, classico trequartista, che è diventato, inventato da Luciano Spalletti, centravanti puro, con media realizzative da punta nata e cresciuta in quel ruolo.
Totti ha tutto del campione da leggenda: personalità, attaccamento alla maglia e stima dei suoi tifosi, record e trofei. Sì, trofei, perché anche se nella sua bacheca a livello di club spicca solo uno scudetto, quello vinto con Capello, ci sono anche delle perle come il titolo mondiale 2006, a cui è arrivato praticamente con le stampelle pur di esserci, la Scarpa dOra europea, che ne ha confermato la qualità di bomber a livello internazionale, e una quantità di reti spettacolari che faranno parlare di lui anche tra decenni come uno dei più grandi, oltre che tante risalite da cadute che sembravano definitive, cioè infortuni gravi.
Il Pallone dOro? Baggio lavrebbe mai vinto giocando nella Fiorentina? Dubito fortemente, cos è successo a Totti nella Roma.
Superare Nordhal come secondo bomber di ogni epoca nella Serie A farà di Totti un eroe da libri di storia dello sport. Tutti gli appassionati di calcio hanno sentito parlare dello svedesone del Milan, ce lo hanno raccontato come di un personaggio mitologico: forte, inarrivabile, una macchina da gol che gli altri due scandinavi, Gren e Liedholm, formava il trio da fumetti Gre-No-Li. Per non parlare di Silvio Piola, campione del mondo con lItalia di Pozzo, il primatista dei bomber di casa nostra.
Ecco, Totti diventerà, anzi, è già, un mito. Mi spingo a dire che il romanista può essere considerato più forte dei grandi numeri 10 della sua epoca o di poco precedente, come Baggio, Mancini, Zola e Del Piero.
Nessuno come lui ha segnato così tanto, nessuno come lui alla sua età fa ancora così tanto la differenza, nessuno come lui ha cambiato di ruolo, spostandosi là più avanti dove di botte se ne prendono di più, ed è diventato, se possibile, ancora più forte di prima. Giocando con la Roma ha ottenuto il massimo, Zeman ancora oggi fa fatica a lasciarlo in panchina, ma non per il rispetto verso la figura carismatica, ma perché continua a fare la differenza in campo.
In campo, qualche reazione di troppo ha appena scalfito la sua immagine, che rimane quella di una ragazzo semplice e spiritoso, volto positivo di una generazione di campioni che, ahimè, si è ormai esaurita.
E allora forza Francesco, mancano solo quattro gol e il Pupone avrà superato il Pompiere.
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