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Editoriale Napoli – Fine di un ciclo?
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12 anni agoon
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RedazioneChi è appassionato di calcio e di sport in generale, saprà che le squadre, i team e gli atleti vincono e perdono ciclicamente. Per esempio, nel calcio possiamo fare gli esempi del Milan di Sacchi e Capello, della Juve di Lippi e dell’Inter di Mancini e Mourinho. Nella Formula Uno, la Mclaren di Senna e Prost, la Ferrari di Schumacher e la Red Bull di Vettel.
La scorsa domenica, il Napoli ha perso il posticipo domenicale 2-1 contro l’Inter, che ora si è presa lo scettro di anti-Juve. Una sconfitta di misura, in cui gli uomini di Mazzarri hanno giocato meglio dei neroazzurri, che, di contro, hanno avuto una maggiore lucidità sotto porta. Non è da questa sola partita che possiamo definire il ciclo del Napoli targato Mazzarri concluso; tuttavia, è un indizio. Ai partenopei sembra mancare troppo spesso, in questa stagione, quella grinta che è un marchio di fabbrica del tecnico toscano: sul 2-1 per l’Inter, il Napoli ci ha provato a ribaltare il risultato, ma senza troppa convinzione e la stessa cosa si è ripetuta altre volte nel campionato in corso (vedi Atalanta e Juventus).
Un altro pesante indizio è che molti uomini simbolo del Napoli di questi ultimi tre anni sembrano aver finito la benzina. Campagnaro non è più titolarissimo e le sue prestazioni non convincono più, tanto che a gennaio dovrebbe trasferirsi all’Inter. Stesso discorso per Aronica, fedelissimo per eccellenza di Mazzarri, che lo ha allenato anche ai tempo della Reggina. L’uomo che più manca, però, è sicuramente Maggio, il quale è un lontano parente di quella spina nel fianco degli avversari delle passate stagioni.
Infine, un dettaglio che apparentemente semrberebbe insignificante. Vuoi per l’assenza di uomini a causa di infortuni e squalifiche o vuoi la necessità di dover recuperare talvolta risultati sfavorevoli, mister Mazzarri ha spesso cambiato modulo, passando dal suo storico 3-5-2 ad un 4-2-3-1 o 4-3-3. Questo raramente si è verificato nella storia di Mazzarri allenatore: l’unica volta in cui egli ha fatto ricorso alla difesa a 4 fu nell’ultima stagione alla Sampdoria. Una coincidenza? O è il sintomo più evidente di ciclo giunto al tramonto?
Una domanda, quindi, sorge spontanea: caro presidente De Laurentiis, chi sarà l’allenatore del Napoli la prossima stagione?
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