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Editoriale – Milan, la priorità è sfoltire la rosa
Published
12 anni agoon
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RedazioneFine anno, tempo di Natale e di regali, tempo che precede il tanto atteso mercato di gennaio, tempo per cercare di impostare qualche trattativa per migliorare la squadra, per tappare i buchi, per trovare qualche giocatore buono per il futuro, tempo di colpi magistrali e di errori clamorosi. Sarà leuforia della feste, le vacanze, il clima freddo, certo è che non sempre nel mercato invernale si agisce con la lucidità necessaria. Se quello estivo, anche per la sua durata, si presta a valutazioni più accurate, quello di gennaio è maggiormente regolato dallistinto e dalla necessità.
Il Milan ha più di trenta giocatori in rosa. Il Milan deve sfoltire. Il Milan deve però anche acquistare. Galliani è chiamato a compiere unimpresa. Piazzare calciatori in esubero e portare a Milanello giocatori a costi esigui, valutare quali mandare in prestito, per magari far far loro esperienza, e quali cedere definitivamente.
Al momento due sono le priorità in casa rossonera. Sostituire De Jong e decidere se cedere Robinho. Per far fronte al forfait dellolandese ecco due alternative. Soluzione interna. Considerando Traorè già con la valigia in mano, trattenere Strasser ed affidarsi ad Ambrosini, Flamini e Muntari. Pro? Zero spese, giocatori esperti e già integrati. Contro? Strasser deve dimostrare il suo valore, Ambrosini, vista letà ed i suoi trascorsi, non dà grandi garanzie dal punto di vista fisico, Flamini ha giocato due partite in due anni e non può fare il centrale, Muntari è rientrante ma, vista la sua dichiarata volontà di partecipare alla Coppa dAfrica, anche partente. Facendo due conti sembra chiaro che il Milan farebbe meglio a cercare un sostituto, facendone altri ritorna il fatto che i soldi scarseggiano.
Pensare a Strootman sembra così improbabile, andare alla ricerca di saldi appare più logico. Kucka o Nainggolan in prestito potrebbero essere la soluzione migliore. Capitolo cessione Robinho. Il Santos offre sei milioni. Pro? Tenere un giocatore contro voglia, visto che sembra chiara la volontà del brasiliano, è quasi sempre controproducente. Sei milioni, non sono tanti ma di questi tempi non si buttano via. La cessione potrebbe rafforzare i rapporti con il Santos in vista, chissà, di una trattativa per Felipe Anderson. Contro? Se milioni non si buttano ma Robinho è fisicamente integro, ha solo ventotto anni, è comunque un potenziale titolare del Brasile e quindi si potrebbe e dovrebbe chiedere di più. Robinho è tornato, sta giocando bene e da quando cè lui il Milan non sbaglia un colpo.
Il Milan ha appena trovato alcune certezze, dopo un inizio difficile si sta assestando, è ancora fragile e non può permettersi scossoni. Bene o male Robinho fa parte delle fondamenta della squadra, è uno dei più vecchi ed in questi anni ha mostrato sempre lo spirito giusto di sacrificio ed impegno. Rinunciare a lui sarebbe deleterio forse più che dal punto di vista tecnico da quello mentale. Pazzini non sta convincendo appieno, Bojan va a sprazzi, Niang è da scoprire, Pato non dà affidamento. Il Milan non può permettersi di avere come unica certezza El Shaarawy e puntare su un nuovo arrivo che sarebbe anchesso unincognita. Meglio quindi tenersi Robinho.
Questioni difficili, questioni che vanno risolte nel giro di un paio di mesi. Solo il tempo e la posizione in classifica a fine campionato diranno se le soluzioni scelte saranno degne di applausi o fischi.
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