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ESCLUSIVA – “Buffon, occhio a Mkhitaryan”
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12 anni agoon
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RedazioneLa squadra rivelazione della Champions League di questa stagione è fin qui stata lo Shakhtar Donetsk di Mircea Lucescu che ha messo in luce diversi talenti brasiliani ma anche uno armeno, quello di Henrikh Mkhitaryan. Calcissimo.com ha chiesto a Gevorg Burnuchyan, del principale giornale sportivo armeno Footbal365, di raccontarci un po di lui, della sua storia e delle sue possibilità future nel calcio europeo.
Perchè Buffon dovrebbe aver paura di Henrikh Mkhitaryan?
“Difficilmente Buffon, e gli altri difensore della Juventus che giocano in nazionale, avranno dimenticato il gol segnato da Mkhitaryan nelle qualificazioni ai mondiali, un mese e mezzo fa. I numeri poi parlano a suo favore: nel campionato ucraino ha segnato 17 gol in 18 partite. Per fare un paragone, il miglior bomber della scorsa stagione nello stesso campionato è stato Evgeni Seleznyov, a segno 14 volte in 30 partite ”
Che tipo di giocatore è Mkhitaryan?
“In Europa non ci sono molti giocatori che lavorano così tanto e sono così intelligenti in campo. Non è un punto di vista solo di noi armeni questo, ma dello stesso Mircea Lucescu, coach dello Shakhtar: velocità, grande lavoratore e ottima visione di gioco, questi i suoi punti di forza.
Lo scorso hanno Mkhitaryan giocava in una posizione più arretrata, questanno Lucesco lo fa giocare da numero 10 e i risultati non hanno tardato ad arrivare. Inoltre, in partita Henrikh corre per una media di 12Km a gara. E probabile che anche per questa sua generosità, i tifosi dello Shakhtar lo abbiamo votato come il miglior giocatore della squadra della prima parte della stagione. Per tre mesi di fila, inoltre, è stato indicato come il miglior giocatore degli ex stati sovietici, preferito a nomi più noti come Kerzhakov, Denisov, Dzagoyev, Pogrebnyak e Arshavin.”
Ci può raccontare qualcosa della sua storia?
“In Armenia, tutti abbiamo sempre pensato che Henrikh sarebbe diventato un ottimo calciatore. Suo padre, Hamlet Mkhitaryan, fu un ottimo giocatore, purtroppo è morto di cancro nel 1996. Giocò nel massimo campionato dellUnione Sovietica con il Ararat Yerevan e nel 1984 fu il secondo miglior bomber con 18 reti.
La mamma di Henrikh, Marina Tashchyan, è a capo del dipartimento delle squadre nazionali della federazione armena e la sorella Monica lavora per la Uefa, è una delle traduttrici del presidente Michel Platini (la si è vista spesso accanto a lui in TV ad Euro 2012). La cultura Henrikh è internazionale. La famiglia Mkhitarian ha vissuto alcuni mesi in Francia ed Henrik ha anche frequentato una scuola a San Paolo, in Brasile. Parla sei lingue: armeno, russo inglese, portoghese, francese e ucraino.
Mkhitaryan ha debuttato da professionista a Yereva, con la maglia del nello Pyunik CL , proprio contro lo Shakhtar. Fu in quella occasione che Lucescu lo vide per la prima volta.”
Potrebbe diventare uno dei principali obiettivi nelle prossime finestre di mercato?
“Certo. La domanda è quanto sarebbero disposti a pagare per lui. Prima di tutto si dovrebbe trattare di un club più importante dello Shakhtar. A oggi, ci sono indiscrezioni sullinteresse di Juventus, Bayern Monaco, Fiorentina e Liverpool. Ma io non penso che potrebbe trasferirsi a Firenze o Liverpool in questo momento.”
Quanto è ad oggi il suo valore di mercato?
“Non meno di 20 milioni di euro. La sua valutazione di mercato è circa 17 mulioni, ma non credo che lo Shakhtar lo lascerebbe andare via per meno di 20.”
Lo vedrebbe bene in campionato come la Serie A?
“Sì, potrebbe giocare bene anche in Italia, ma credo che la destinazione preferita sarebbe la Premier League inglese.”
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