Editoriale – Errore è quando arbitro fischia, e meno male

Chissà qual è stata la reazione di Adriano Galliani nel momento di rivedere il replay del rigore assegnato al Milan per il fallo di mano di Mauricio Isla nel big match di ieri sera contro la Juventus. Indifferenza? O magari un groppo in gola per aver vinto con un penalty inesistente? O, perchè no, un sorrisino sarcastico come per dire “Ora siamo pari“. Bene, ora siamo pari. Ed effettivamente è così, perchè il fallo fischiato da Rizzoli (decisivo l’intervento di De Marco, giudice di porta) fa il paio con il patatrac della scorsa stagione firmato dalla coppia Tagliavento-Romagnoli.

Ovviamente parliamo dell’episodio del gol di Muntari, non assegnato perchè non visto, ma solo dalla terna arbitrale. Doveva essere vendetta, e vendetta è puntualmente stata. A consumarla ci hanno pensato gli arbitri, protagonisti della partita di ieri nell’unica occasione degna di essere raccontata. I 90′ di San Siro sono stati sì intensi, ma da qui a dire che il pubblico si sia divertito ce ne passa… Così sono intervenuti gli uomini in giallo a rimettere le cose a posto, visto che il Milan ha fatto ben poco per riprendersi il maltolto. 

Un rigore dubbio e tutti a casa, Galliani e Berlusconi contenti e polemiche spente. Nel senso che la Juventus non può lamentarsi per il torto (Marotta è ancora li che si bacia i gomiti dall’anno scorso), mentre il Milan si sente ripagato. E vendicato. Dalle stesse persone che gli avevano messo i bastoni fra le ruote nella corsa Scudetto dello scorso anno. 

Il secondo ed ultimo round è finito nell’angolo rossonero e pari è fatta. Ma questo non è un attacco alla classe arbitrale, anche se lo può sembrare. Gli errori ci sono stati, è innegabile, ma non sono a senso unico come molti anno voluto far credere in queste ultime settimane, in cui le decisioni hanno spesso favorito la Juventus. Una volta di qua, una volta di là, e ciò che è successo ieri sera ne è l’esempio più lampante. E meno male che è andata così, per la prima volta una grave svista può servire a smorzare le discussioni. Capita anche questo in Juventus-Milan.