Pazza Inter
Blog Premier – Di Matteo paga gli errori del mercato
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12 anni agoon
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RedazioneAlla fine la Juventus ce lha fatta: con unimpresa straordinaria il Chelsea viene battuto 3 a 0. Gara senza storia con i Blues assolutamente sterili in avanti e molto lacunosi nella fase difensiva. Ora la qualificazione dei londinesi dipenderà esclusivamente dallo Shakhtar Donetsk, che dovrà per forza battere la Juventus. Non unimpresa impossibile ma di certo molto difficile, potendo gli ucraini accontentarsi del pareggio che garantirebbe il primo posto.
Per Di Matteo dopo i due punti in quattro partite di campionato, ora anche la batosta europea. La pazienza di Abramovich (mai troppo entusiasta dellallenatore nostrano) è terminata anche perché questa non è la prima delusione dellannata. Comincia tutto il 12 agosto con la sconfitta nella Community Shield contro il City di Mancini, poi arriva la disastrosa prestazione contro lAtletico Madrid nella Supercoppa Europea. Il campionato inizia bene con 7 vittorie in otto match, comprese le ottime gare in casa dellArsenal e del Tottenham, poi un blocco inspiegabile ed arrivano appunto due sconfitte con Manchester United e Wba più due pareggi contro Liverpool e Swansea. In Europa poi non si può certo dire che il cammino sia stato esaltante ed ora si rischia addirittura luscita ai gironi.
La vittoria della scorsa stagione in Champions non ha frenato Abramovich che ha speso più di 100 milioni di euro per dare una rinfrescata ad un gruppo che oggettivamente necessitava di nuove leve. Il fatto è che però tutti questi soldi non hanno portato a ciò che si sperava ed è stato sottovalutato un fattore importante: la partenza di Drogba. Luomo decisivo per la coppa dello scorso anno non solo ha dato il proprio contributo in termini realizzativi ma aveva quella leadership e quel carattere che serve in determinate serate.
Di Matteo ha dato fin qui fiducia a Torres, che però non ha assolutamente ripagato la scelta, essendo ormai lombra del campione di Madrid e Liverpool. Gli infortuni ne hanno condizionato la carriera in maniera evidente e difficilmente riuscirà a migliorare il proprio rendimento. E questo è indubbiamente un primo fattore che ha inciso nella serata di ieri, dove infatti il manager italiano ha scelto di non schierare il Nino(e nemmeno la sua riserva Sturridge).
Una punta questestate sarebbe servita eccome, tuttavia sono arrivati per cifre astronomiche Hazard e Oscar. I due giovani trequartisti stanno rendendo alla grande e nessuno può dire che investire su di loro sia stato sbagliato, il fatto è che hanno finito per pestarsi un po i piedi con Juan Mata, essendo tatticamente impossibile schierarli tutti e tre insieme. E se si pensa che poi sono arrivati altri due esterni offensivi come Moses e Marko Marin, fin qui praticamente inutilizzato per infortunio, si comprende bene che qualche errore in sede di mercato sia stato fatto.
Una punta vera come Falcao, Hulk o Van Persie avrebbe cambiato parecchie cose.
Un altro degli errori del mercato del Chelsea è stato lasciar partire senza troppi rimpianti Raul Meireles per la Turchia ed Essien, tornato da Mourinho a Madrid. Dal primo sono arrivati 10 milioni di euro(pochi per un giocatore della sua caratura), il ghanese, utilizzato con il contagocce da Di Matteo, è in prestito. Sostituti? Nessuno e ieri sera con lassenza di Lampard il centrocampo è stato letteralmente distrutto da quello juventino. I soli Ramires e Mikel non potevano certo reggere lurto e Romeu francamente non sembra allaltezza di fare la differenza nel Chelsea.
Affrontare una stagione così pesante con solo 3 centrocampisti centrali allaltezza sembra davvero un azzardo. La difesa, senza Terry, altra assenza pesantissima, ha sbandato e si sapeva non essendo un leader né David Luis, né Cahill. Per fortuna almeno Cech fino al 90esimo è stato tra i migliori in campo.
Ora arriva il difficile, perché già sabato a Stamford Bridge arriva il City di Mancini capolista. I nomi che si fanno per la panchina sono quelli di Benitez, Redknapp e Guardiola. Chiunque arrivi avrà il parecchio da fare per risollevare il Chelsea da questa piccola crisi.