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Editoriale Milan – A.A.A. Cercasi difesa
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12 anni agoon
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RedazioneSpesso si dice che il campionato lo vince non tanto il miglior attacco quanto la miglior difesa. Nel caso del Milan certo non si deve parlare di vittorie, ma comunque, pur puntando ad un qualcosa di meno prestigioso, o semplicemente a rendere meno amara questa stagione, il vecchio detto può calzare ugualmente a pennello.
I rossoneri, tra campionato e Champions, hanno giocato fino ad ora diciassette partite e hanno subito ventidue reti. Decisamente troppe. La porta di Abbiati ed Amelia è rimasta linda in sole tre occasioni. Decisamente poche. Se lattacco, dopo un avvio difficile, sembra avere ingranato, sta segnando, ha trovato in El Shaarawy un punto fermo. Lo stesso non si può certamente dire di una retroguardia che sembra un misto tra un colabrodo ed un frullatore. Disattenzioni, troppe incertezze, errori spesso in appoggio, passaggi azzardati, sbagli in marcatura, difficoltà nel trovare le giuste distanze, sono le caratteristiche che hanno contraddistinto la maggior parte della prestazioni di praticamente tutti i difensori rossoneri. Se a questo si aggiungono un Abbiati ed un Amelia non esenti da colpe, la frittata è completa. E questo è il colabrodo. Per il frullatore chiedere ad un Allegri che non sembra avere le idee molto chiare, che forse ha dubbi su molti dei giocatori a sua disposizione, che non trova pace e continua a cambiare gli interpreti.
Due sono le vie per affrontare situazioni di difficoltà come quella che sta attraversando il Milan. Provare ad ogni partita uomini diversi che forse si adattano meglio agli avversari, ruotare per trovare la coppia centrale più affiatata e complementare, provare difese a quattro, tramutarle a tre, per poi tornare sui propri passi, cambiare i terzini a seconda del momento di forma e dellintenzione di essere più offensivi o meno, oppure puntare su un blocco fisso, tollerare qualche errore, infondere fiducia e far sì che laffiatamento arrivi partita dopo partita. Allegri, fino a questo momento, ha tentato la prima strada, forse è ora che provi a percorrere la seconda. Tentar non nuoce. Anche perché peggiorare lattuale situazione appare difficile.
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