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Editoriale – Quanto vale la Serie A lo dirà lEuropa
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12 anni agoon
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RedazioneNel 2003 nelle finali di Champions League la Serie A era capace di portare ben tre squadre su quattro, le più rappresentative: Inter, Milan e Juventus. La finale fu tutta italiana.
A distanza di nemmeno dieci anni, a partecipare alla fase a gironi sono solo due le squadre. Il Milan, che da sempre ha un rapporto speciale con la massima competizione europea, vive uno dei momenti più difficili della sua storia recente, la Juventus, oggi la squadra più forte dItalia, sta facendo fatica ad arrivare ai primi due del suo girone, quelli utili per passare agli ottavi.
Il panorama diventa desolante se consideriamo anche lEuropa League, non tanto e non solo per i risultati delle nostre squadre, quanto per lo modo in cui la competizione viene da anni snobbata.
Restando alla Champions League, se le due squadre meglio classificate nello scorso campionato devono sudare, e parecchio, per superare anche solo la fase a gironi, vuole dire che di anno in anno il gap con i più importanti campionati esteri (Spagna, Inghilterra e Germania) sta aumentando. Non solo, ci sono altre leghe emergenti che grazie a mezzi, competenza e scelte tecniche oculate (vedi lo Shaktar Donesk di Lucescu) stanno risalendo la china e anno dopo anno sono sempre più competitive e attrezzate.
Negli ultimi anni le prestazioni sportive (vittorie in Champions di Milan e Inter e altri buoni piazzamenti) hanno nascosto il ritardo sempre più grave che i nostri club hanno accumulato dal punto di vista della gestione aziendale: stadi, marketing, sviluppo commerciale
Questa situazione di vera e propria recessione calcistica porterà anche degli aspetti positivi, come lutilizzo di più giovani, ma non è detto che questo significhi un innalzamento del livello di qualità del nostro calcio.
Forse siamo veramente arrivati allora X, ovvero ad un necessario cambio dei dirigenti del nostro calcio. Non è una questione (solo) di età, ma servono nuove idee e un nuovo management, sia in federazione che in molti club e soprattutto una politica collettiva del sistema calcio di Seire A. Chi non si adeguerà è perduto.
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