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Editoriale Milan – La prova del nove sarà con le big
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12 anni agoon
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RedazioneE stata una prova che ha convinto solo a metà quella offerta dal Milan in Champions contro gli spagnoli del Malaga. In altre occasioni probabilmente il risultato non sarebbe stato raddrizzato, la nota positiva quindi è quella di aver recuperato lo svantaggio, a dimostrazione che la squadra è ancora convalescente (troppo frequenti sono ancora le amnesie difensive) ma sta trovando, passo dopo passo, la via della completa guarigione.
Bisogna pazientare e dare la possibilità ai giocatori di assimilare i meccanismi di quella che ormai sembra la collocazione tattica definitiva degli undici rossoneri: il 4-2-3-1 o, per dirla alla Galliani, il 4-2 fantasia. In attesa di capire se questo modulo, un po sbilanciato, sarà quello utilizzato anche contro le big, possiamo dire che la fase sperimentale di Allegri è finalmente finita.
Possiamo quindi parlare di una nuova era in casa Milan, in quanto lunico precedente si ebbe ai tempi di Leonardo, che sperimentò un 4-2 fantasia ibrido, nel quale spesso Huntelaar veniva utilizzato come esterno.
I tifosi auspicano che questo possa diventare un modulo che faccia storia, così come lo furono i moduli adottati ai tempi di Ancelotti. Pensiamo al 4-4-2 con il rombo di centrocampo, in cui Pirlo giostrava basso davanti alla difesa e Rui Costa era posizionato alto dietro le due punte, oppure il famoso 4-3-2-1 ad albero di Natale, con i due fantasisti Seedorf e Kakà dietro lunica punta.
Trovato il modulo, ora occorre trovare i giusti interpreti. In difesa Constant ha un rendimento ancora abbastanza altalenante ma si candida prepotentemente al ruolo di terzino sinistro, scavalcando nelle preferenze di Allegri Antonini e Mesbah.
Bisogna però individuare, una volta per tutte, i due centrali titolari: il punto fermo sembra essere Bonera ma non è ancora ben definito chi tra Yepes, Mexes, Acerbi e Zapata goda dei favori del tecnico, sebbene i primi due abbiamo maturato più presenze.
La situazione cruciale è quella di centrocampo. Il reparto formato dai due uomini a schermo davanti la difesa è quello fondamentale perchè deve sorreggere gli equilibri di tutta la squadra. Il 4-2-3-1 sembra indicato quando si affrontano squadre che decidono di impostare una partita difensiva (lo sono stati sia il Chievo che il Malaga a San Siro), ma poco efficace per fermare squadre che pressano e attaccano: un solo mediano di rottura potrebbe creare problemi di equilibrio contro squadre di ben altra caratura, viceversa inserire due giocatori bravi soprattutto a distruggere il gioco avrebbe riflessi negativi nella fase di costruzione che diverrebbe lenta e macchinosa.
Lasciamo ad Allegri il compito di individuare la formula giusta, anche se quella con la coppia Ambrosini-Montolivo sembra la più omogenea.
Lattacco non può prescindere dalla mobilità e dalla prolificità di El Shaarawy ed ha trovato in Bojan un altro interprete prezioso. Lo spagnolo in poche partite ha dimostrato di poter essere la chiave di questo nuovo Milan.
Non è un trequartista di ruolo ma con lui in quella posizione la squadra guadagna un giocatore dai piedi buoni, capace di saltare luomo, di smistare i palloni e di dirigere il traffico nello sviluppo della manovra offensiva. Aspettiamo il pieno recupero di Robinho e Pato anche se il pericolo di utilizzarli entrambi contemporaneamente è quello di essere eccessivamente sbilanciati.
Alla luce di queste considerazioni, è indubbio che, rispetto a qualche settimana fa, siano stati fatti enormi passi in avanti, anche se la prova del nove si avrà con i prossimi avversari: Napoli, Juventus ed, in primis, la sorprendente Fiorentina, ben orchestrata dal suo direttore Montella.
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