Pagelle Juventus
Editoriale Palermo – Aspettando Zdenek.
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12 anni agoon
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RedazioneSecondo i mezzi dinformazione, la partita coi rosanero sarebbe per lui lultima spiaggia o quasi. In caso di insuccesso il palermitano Zeman sarebbe costretto a fare prematuramente le valigie, anche prima dellattesissimo derby capitolino. Di dare una mano al proprio figlio adottivo (il boemo arrivò in città come transfuga, ospite dello zio Vicpalek calciatore nonché allenatore scudettato della Juve) il Palermo non può proprio permetterselo. Impelagato comè nei bassifondi della classifica, dai quali non riesce a schiodarsi per carenza di vittorie, malgrado una serie di risultati e prestazioni confortanti, ha assoluta necessità di far punti. E la Roma pazzerella di questi tempi, sotto questo profilo, potrebbe rappresentare una ghiotta occasione.
Allappuntamento lundici di Gasperini si presenta incerottato. Oltre ai lungodegenti sui quali non si potrà puntare, mancherà probabilmente ancora Donati, assenza non da poco. Per il resto, formazione ancora da decidere e parecchi, crediamo, i nodi da sciogliere. Sulla carta il terzetto Brienza-Ilicic-Miccoli non dovrebbe essere in discussione, ma amiamo lazzardo e non ci stupiremmo che alla fine uno dei tre saltasse per far spazio a un compagno meno tecnico ma con maggiore spirito di sacrificio. Il Giorgi di Genova (non quello di domenica scorsa) sarebbe lideale. Lesordio di Zahavi, se sorretto da condizione sufficiente e a gara iniziata, non sarebbe da disprezzare: è un tipo abbastanza furbo da approfittare delle frequenti ingenuità dei lupacchiotti. Kurtic a centrocampo è più che unindicazione.
In difesa, la disponibilità di Mantovani rimescola un po le carte. Il laterale sinistro dovrebbe essere Garcia, dotato di maggior dinamismo e minor senso tattico, ma Gasperini ultimamente dimostra di preferirlo come terzo centrale. Al contrario di Mantovani, marcatore centrale spesso dirottato a sinistra e non solo come soluzione-tampone per necessità momentanee (sperimentate lanno scorso con la lunga assenza di Balzaretti), pur essendo carente come propensione alla fase di spinta. Il curioso di tutta la vicenda è che né luno né laltro convincono in pieno ed appare incomprensibile ai più questa bizzarra inversione di ruoli naturali. E questa – la perplessità su alcune scelte di partenza ed ancor più sulle sostituzioni spesso non condivisibili – uno dei (pochi) appunti che vengono mossi al tecnico piemontese al quale si riconosce daltra parte la capacità inestimabile daver dato alla squadra, nel suo complesso, una fisionomia tattica e soprattutto unidentità di cui era priva. Vedremo se basteranno a sbancare lOlimpico. Con buona pace dellamico Zenko.
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