Amarcord
Tuttonapoli.net – Hamsik il valore aggiunto nella rincorsa alla Juve
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12 anni agoon
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RedazioneChe non sarebbe stato facile lo lasciava intendere la tradizione che vuole il Chievo squadra ostica per i colori azzurri. Quindi l’obbligo imposto dalle recenti battute d’arresto a riprendere il discorso interrotto a Torino, per di più senza il famelico Cavani a guidare l’assalto. Copione e attesa perfettamente rispettati perchè il Napoli che ha cancellato i peccati di gioventù è oggi, a forze integre, squadra davvero temibile: per i ritmi sempre alti, la coralità di una manovra che porta a costruire un numero altissimo di palle gol, il talento dei singoli, in grado di incidere anche quando la serata non sembra delle più fortunate. Ed è ciò che si è pensato dopo un primo tempo in cui agli azzurri era mancato soltanto il gol, non certo lo schiacciante predominio territoriale sulla muraglia clivense pensata da Corini.
Le note di merito nella piovosa serata di Fuorigrotta mettono insieme il dinamismo di Behrami ed Inler: il primo è ovunque, l’ex udinese di nuovo leone di una mediana che ora dirige, in attesa del primo sigillo al San Paolo che non tarderà ad arrivare. Quindi Lorenzo Insigne: la luce in un attacco appesantito dalla scarsa verve di Pandev. Il talento di Frattamaggiore inventa, propone, conlcude almeno cinque volte cercando il destro a giro che non arriva. Talvolta innescando in panca la miccia di un Mazzarri che lo vorrebbe più altruista. Banale dire che con Cavani in campo non ci sarebbe stato bisogno del fendente mancino di Hamsik per stendere i mussi. Di fronte alla prima ovvietà ne trova spazio un’altra: quando il pallone non vuole saperne di entrare il killer instict del campione sale in cattedra ed è così che ancora una volta lo slovacco diviene decisivo. Missione compiuta, la prima di un trittico che ora prevede Atalanta e Torino nell’inseguimento ad oltranza alla Juventus, ancora favorita nel clamoroso pomeriggio catanese.
Intanto i numeri che il Napoli mette in vetrina sono tali da far pensare: en plein di vittorie nelle cinque partite casalinghe, otto punti in più rispetto allo scorso anno, quando la priorità era la Champions. 22 punti sui 27 disponibili che hanno finora sacrificato l’Europa League senza tuttavia escludere l’opportunità del passaggio del turno. In coda, o forse prima di ogni altra cosa, la speranza più diffusa nei cuori dei circa 40mila del San Paolo: che alla fine sia esclusivamente il campo a premiare il più forte. D’altronde, chi non lo ha provato non può capire: perdere dopo aver lottato riesce talvolta anche a gratificare…
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