Editoriale Inter – Una squadra autoritaria che viaggia fortissimo

A volte sono gli episodi a fotografare lo stato di forma ed il momento di una squadra. Dopo il mezzo miracolo di Handanovic sul tiro al volo di Gilardino, il Bologna aveva trovato il 2 ad 1 con Cherubin su di una dormita della difesa nerazzurra.

Dal nulla si erano poi accesi gli animi tra le panchine, con Pioli espulso, Baresi espulso e tanto nervosismo, la partita poteva sfuggire di mano ad una squadra timorosa di subire il pari, ed invece no, questa Inter sa cosa fare e come lo vuole fare. Si parte dal fallo laterale nerazzurro, giropalla fino a Milito che appoggia a Palacio, di prima per il Cuchu che ci mette lo scavetto e fa 3-1.

Tanti saluti alla paura, tanti saluti ai timori o alle mezze partite di questa squadra un anno fa. Questa è una bellissima squadra, che magari non potrà arrivare sino in fondo a vincere lo scudetto, sopratutto se davanti non perdono e non pareggiano mai, nemmeno quando se lo meritano, ma di sicuro questo gruppo gioca e diverte, segna tanto e subisce sempre meno, sa giocare con il centrocampo a 3 e le tre punte, con il centrocampo a 5 e con la mezza punta, si afferma in europa ed in Italia con il suo gioco, con e senza Cassano.

 

Se tutto questo è possibile lo si deve a Stramaccioni, ancora una volta dobbiamo dare atto a questo ragazzo della panchina di fare le cose nella maniera migliore, ha insegnato a questo gruppo a giocare a pallone, ha insegnato a questo gruppo ad essere solido e tranquillo, ha insegnato a questo gruppo che si gioca in undici e che c’è posto per tutti, ha recuperato alla causa un Cambiasso fantastico, se riuscirà a recuperare anche Guarin apparso completamente fuori fase mentre invece dovrebbe essere il perno di questo centrocampo.

 

Il Bologna: non tragga in inganno però il risultato, il Bologna ha giocato una grande partita, si è presentato contro  l’Inter con due punte e Diamanti a svariare e nei primi 20 minuti ha messo sotto l’Inter con frequenti tiri da fuori o lanci a cercare la fisicità di Gabbiadini e Gilardino.

Stramaccioni però toglie una punta ed inserisce un centrocampista, Mudingay, lo mette sulle tracce di Diamanti ed il belga lo cura, a volte sin troppo, ma lo limita tanto. Quindi non solo la squadra ha dimostrato una superiorità nel lungo periodo, ma è stata messa nelle condizioni di farlo, coprendo benissimo la mediana con Cambiasso-Gargano-Mudingay.

Più di così il Bologna non poteva fare, ma questa volta si è trovata davanti una squadra più forte che poteva anche segnare il gol del 4-1 nel finale e che nel momento in cui scrivo è seconda da sola in classifica.

 

I singoli: meritano due parole le prestazioni di due giocatori su tutti, Andrea Ranocchia ed Esteban Cambiasso.Il difensore nerazzurro non solo è andato a segno dopo aver sfiorato la rete in diverse occasioni , ma ha ritrovato una serenità ed una efficacia incredibile, quella che lo avevano portato ad essere il miglior giovane difensore d’Italia, e sembra sempre più incredibile che il commissario tecnico ci rinunci. Di testa sono tutte sue, gioca di anticipo e di fisico e trova il gol.

Altra menzione d’onore per il Cuchu ritrovato, sono tra quelli che l’ha abbastanza massacrato mesi fa, quando tra lui e Zanetti parevano due vigili urbani. Il tecnico lo ha difeso e riproposto sempre, e sembra che abbia ragione lui, perchè questo Cambiasso è splendido e uomo ovunque. 

Adesso sotto con la Samp, per la Juve c’è tempo prima di sabato.