Amarcord
Baresi sul Milan: E un momento difficile, ma la società resta forte e la squadra tornerà competitiva
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12 anni agoon
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RedazioneIn esclusiva per la trasmissione di Sky Sport “I Signori del Calcio” (in onda domani sera su SkySport1 alle 23,30), parla Franco Baresi, grande bandiera ed indimenticato libero del Milan. Baresi è considerato uno dei difensori più forti della storia del calcio e, durante la sua prestigiosa carriera, ha vestito solamente le maglie del Milan e della Nazionale. Con i rossoneri ha giocato dal 1977 al 1997, condividendo lo spogliatoio con grandissimi calciatori di generazioni diverse: Rivera, Capello, Maldini, Van Basten, Gullit, Rijkaard e molti altri. Ha vissuto due cicli vincenti importanti tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90 con Sacchi e Capello, vincendo tutto.
Sullimbattibile Milan degli invincibili.
Credo che il segreto dellimbattibilità sia stato il fatto di giocare insieme per tanti anni con dei campioni, perché di Tassotti, Maldini, Costacurta e Galli penso che sia difficile trovarne degli altri di questo livello in grado di giocare assieme per 10 anni. Per il Milan questo è stato importante.
Qual è la squadra che avete sofferto di più?
La squadra che più abbiamo sofferto secondo me è stata la Juventus di Lippi del 1995-96 e quegli anni in cui il Milan era in fase calante e loro il contrario, labbiamo molto sofferta.
La partita più bella che tu abbia mai giocato.
Non so se la finale di Coppa dei Campioni contro la Steaua Bucarest sia stata la partita più bella, ma sicuramente la più sentita perché arrivava dopo 20 anni. Non è stata la più difficile perché la Steaua non era alla nostra altezza. Noi andavamo a mille e fu una finale tranquilla. Facemmo 2 gol nel primo tempo, 2 nel secondo e fu un trionfo per la gente che era venuta a Barcellona, per la gente che cera e per quello che avevamo fatto per il calcio italiano.
Sul pallone doro del 1989.
Il pallone doro è un premio particolare, quellanno (1989, ndr) ero in lizza per vincerlo, ma non mi sono mai fatto un cruccio perché non lho vinto. Già arrivare dietro a Van Basten è stato come vincerlo perché in quegli anni lì lui era come Messi e se arrivi dietro a un giocatore così è come vincerlo. Non mi è mai pesato, perché le mie gioie erano sempre quelle di arrivare a dei traguardi e a degli obiettivi e il premio personale viene secondariamente.
Che effetto di fa essere ricordato come un grande nella storia del Milan.
Essere ricordato con affetto fa sempre molto piacere. Io sono cresciuto con questa maglia e questa società quindi i tifosi hanno sempre avuto in me grande stima e affetto e ho sempre provato a ricambiare in campo. Infatti, mi chiedo chi è che abbia ancora la forza e la pazienza di portare la mia maglia col numero 6. Ma è bello, è un bel rapporto che continua ancora adesso e significa che si è lasciato qualcosa di positivo.
Su Maldini.
Parlare di Paolo mi riempie il cuore perché lui è cresciuto con me, ha esordito con me ed è diventato capitano dopo di me, ha vinto più di tutti ed è stato straordinario sotto tutti i punti di vista. Non ho mai saputo quali fossero i problemi con i tifosi ma so che il 99% per cento di quelli del Milan lo stima e gli vuol bene e credo che lui lo sappia e deve essere orgoglioso di questo. Poi spero che un giorno possa ancora essere utile al Milan.
Sui campioni di oggi e di ieri.
E sempre difficile fare dei paragoni, Franco Baresi è stato Franco Baresi e ci sono stati tanti campioni ognuno con la propria personalità, con la propria testa. Thiago Silva ha dimostrato di essere un grandissimo e può diventare anche più forte di Baresi. Ognuno deve essere se stesso e non mi piace fare paragoni.
Sul Milan di oggi.
Il Milan di questanno sicuramente è diverso da tutti gli altri, cè stata una scelta della società e un momento difficile, ma la società rimane forte e la squadra tornerà competitiva. Cè stato un ricambio generazionale, forse troppi cambiamenti tutti insieme, però credo che i tifosi abbiano capito il momento, sono vicini alla squadra nonostante tutto.
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