Amarcord
La Voce del Tifoso – Allegri per niente, Guardiola è pazzia, perché non Guidolin?
Published
12 anni agoon
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RedazioneSiamo solo a inizio ottobre e la situazione del nostro Milan è già compromessa a tal punto da rendere angoscianti le vigilie di campionato di noi milanisti. Situazione surreale che porta alcuni tifosi persino a benedire la sosta del campionato. Almeno domenica non si perde è il commento che gira sui social network dove non si può fare altro che riderci sopra poiché la rabbia, la delusione e lo sconforto hanno inflazionato fino alla nausea i blog sportivi del nostro paese.
Un senso di impotenza che fa male più di alcune delle sconfitte storiche subite dalla compagine rossonera. Se a Istanbul siamo stati travolti da quella che viene definita una delle più grandi ‘tragedie sportive’, la situazione attuale porta non solo al dolore per le numerose sconfitte ma ancor peggio rassegnazione e paura per il futuro.
Cosa si deve fare per cambiare la situazione? Consapevoli che qualcosa deve per forza mutare prima che sia troppo tardi, una volta fatta la domanda a qualsiasi tifoso, la risposta tarda a venire. Ad oggi ogni soluzione sembra essere assai lontana e così, a poco più di un mese dalla fine dellultima sessione di mercato, ci si trova già a parlare di mercato allenatori e non solo. Un allenatore appunto.. Argomento assai delicato e difficile da analizzare con raziocinio. Allegri sì, Allegri no? Allegri colpevole o Allegri vittima anchegli dello sciagurato mercato di via Turati?
Che i Non Evoluti siano contro la politica approntata dalla presidenza è oramai noto a tutti da quel famoso 20 Luglio 2009 dove ci si trovò a contestare in quel di Milanello. Ma ad oggi la situazione è questa ed è inutile rimpiangere i mancati acquisti dagosto o piangere in eterno per le illustri cessioni. Questo e la squadra e questa deve essere allenata. Il problema di fondo è quindi capire il perché dopo 3 lunghi anni la nostra squadra non giochi ancora a calcio e veda i giocatori non effettuare schemi e movimenti manco fossero piantati in campo come gli omini del calcetto Balilla. E ovvio che a fine stagione si debba cambiare guida tecnica e così i giornali si divertono a formulare ipotesi che sfiorano il ridicolo.
Pep Guardiola sembrerebbe aver lasciato il Barca per via dello stress e dello stato depressivo al quale il mondo del calcio lo stava portando. Siamo proprio sicuri voglia passare da allenare i vari Xavi, Niesta e Messi a decidere chi mettere in campo tra Mesbah e Antonini? Alla pazzia umana non ce limite ma permettetemi di dubitarne. Tornando sulla terra, lunica cosa che mi viene da suggerire è una sola. Capire dove si vuole arrivare e con che mezzi, per poi decidere a chi dare il comando della nave.
Se il futuro del Milan dovrà basarsi sul sacrificio economico e la valorizzazione del vivaio per portare la crescita di campioni in quel di Milanello, allora è inutile rincorrere nomi altisonanti e relativi stipendi da favola. Gli allenatori sono oramai più star dei giocatori stessi e una scelta di nome necessiterebbe di una campagna acquisti alla quale non crede oramai più nessuno. Alla domanda su chi penso possa essere il timoniere adatto a questa situazione, rispondo a mia volta con un paio di interrogativi.
Chi allena da anni una squadra che oramai da tempo bivacca a suo agio nei salotti dellalta classifica? Chi allena giocatori allinizio sconosciuti che in breve tempo si trasformano in campioni assoluti per poi dimostrarsi dei flop una volta ceduti a suon di milioni? Chi riesce ad amalgamare la squadra ogni anno e dandole un buon gioco nonostante il gruppo venga smembrato ogni sessione di mercato?. Per chi se ne intende un po di calcio la risposta appare ovvia e scontata, Francesco Guidolin.
Umile, educato e dalle poche parole è lunico che potrebbe forse dare un senso a questa nuova linea intrapresa da via Turati. Uno dei pochi in grado di sposare e attuare la politica della valorizzazione dei giovani senza rinunciare al bel calcio al quale noi milanisti siamo abituati. I tempi sono maturi per entrambi e Mister Guidolin si meriterebbe un premio alla carriera, poiché se il presidente Pozzo è certo che sia uno dei pochi ad essersi arricchito con la sua squadra di calcio, è altresì vero che parecchi dei meriti siano da attribuire allallenatore. In questi anni ha lucidato pezzi di vetro riuscendo a farli vendere come pregiati diamanti e mi piacerebbe vederlo allenare a Milanello dove di pietre preziose non ne sono rimaste molte, anzi.
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