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Calcioscommesse – Manganelli parlava di Ranocchia e di quel Salernitana-Bari?
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12 anni agoon
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RedazioneLe parole di ieri del Capo della Polizia Antonio Manganelli, ha proposito di nuovi sviluppi sul calcioscommesse – Presto nuove clamorose novità – aveva dichiarata hanno subito alzato un polverone. Di cosa sta parlando? E soprattutto di chi? L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”Secondo prova a capire di chi si tratta e racconta di un episodio molto interessate. Emergerebbero uovi particolari proprio sulla posizione di Andrea Ranocchia e la partita Salernitana-Bari.
Partendo dal fatto che la stagione “incriminata” è quella del 2008/2009, al centro dello scandalo c’è il “solito” Andrea Masiello, all’epoca giocatore del Bari. Sulla panchina dei pugliesi sedeva Antonio Conte e, pedina fondamentale di quella squadra era proprio Andrea Ranocchia, oggi all’Inter. Molti compagni di Masiello confermerebbero che vi sono state combine. Proprio per questo motivo, il rischio per molti di essi è di andare incontro a una denuncia per frode sportiva. Dai verbali, risulterebbe che le partite del Bari in quella stagione siano state combinate con accordi precisi. Si profila quindi tanto lavoro per la giustizia sportiva tra probabili nuovi illeciti e omesse denunce. Vi riproponiamo qui di seguito quello che raccontato dal quotidiano milanese sembra avere dell’incredibile:“Non è un film, ma la ricostruzione degli inquirenti – snoccoiola la Gazzetta -. Gli scommettitori sono squali affamati, i calciatori stritolati da frequentazioni sbagliate. E comunque Ganci, secondo Masiello, spiega a Fusco il problema: Stellini. I due hanno giocato insieme. Basta una telefonata per fissare l’incontro. In autostrada? A Bari? Punti di vista diversi. La sostanza non cambia: Fusco mette sul piatto i soldi e chiede l’okay della squadra. I senatori non sanno cosa fare, la tifoseria preme. L’idea allora sarebbe stata questa: riunione plenaria in palestra. Tutti messi al corrente dell’offerta. Tutti devono dare l’adesione. Solo Gazzi si sarebbe allontanato. Gli altri accettano. I soldi sarebbero stati consegnato in due rate. Il resto è più semplice: quote da 5-6 mila euro divise in buste e consegnate nello spogliatoio. A Gazzi e forse Barreto invece dei soldi c’è un computer in regalo. Un modo per cementare l’omertà. E poi c’è il caso Ranocchia: ha 21 anni. I soldi non li vuole. E allora che avrebbe fatto? Li potrebbe aver regalati ad Angelo Iacovelli, il factotum che in una intercettazione ambientale dice: «Ranocchia è bravo, mi ha anche dato denaro quando ne avevo bisogno”.
Quando tutto sembrava volgere al termine, altri racconti, altre orribili storie stanno per saltare fuori. Ci chiediamo quando il calcio italiano possa tirare un sospiro di sollievo e, svoltare pagina una volta per tutte.