Pagelle Juventus
Editoriale – Basta con la noiosa domenica senza campionato!
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12 anni agoon
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RedazioneDiciamocelo pure, la sosta del campionato per gli impegni della Nazionale è pesante da digerire. Tra il derby di Milano che ha chiuso la settima giornata di serie A e il match clou che aprirà l’ottava, ovvero l’affascinante sfida tra le capoliste Juventus e Napoli, passeranno infatti due settimane, utili a permettere lo svolgimento di un paio di partite dei gironi di qualificazione al Mondiale che si terrà in Brasile nel 2014.
Ma come – pensiero comune a tutti gli appassionati del pallone -, proprio ora che i giochi iniziavano finalmente a farsi interessanti ci si deve fermare di nuovo? Magari con il rischio che i giochi siano falsati al ritorno in campo, visto che gli allenatori (non tutti, in verità) ritroveranno i propri calciatori a disposizione solo 48-72 ore prima delle partite in programma?
Diciamocelo, sì: la sosta per le Nazionali è pesante e noiosa, così come la domenica passata sul divano senza la possibilità di uno zapping da un campo di pallone all’altro. Garantito, inoltre, che i succedanei non funzionano: inutile tentare di consolarsi guardando la serie B, tanto meno provare a emozionarsi per una corsa della MotoGP, per qualcuno degli sport cosiddetti ‘minori’ o magari per la Barcolana di Trieste, ultima chance per dare senso a una domenica sportiva senza serie A.
Si lamentano i tifosi e gli appassionati costretti a rimanere a digiuno di pallone. Lo stesso fanno gli allenatori, che vedono partire i propri migliori calciatori e possono solo incrociare le dita per riaverli sani quando faranno ritorno alla base. E non sono da meno (a ragione) gli stessi commissari tecnici delle varie Nazionali, costretti a preparare partite a tempo di record, plasmando squadre fatte di giocatori con pochi stimoli e attenti soprattutto a non compromettere la propria stagione con qualche infortunio più o meno importante.
La strada per rendere tutti meno scontenti in realtà esiste, anche se non è di facile attuazione. Basta prendere esempio da altri sport, pallacanestro e pallavolo in primis, che concentrano durante l’estate tutte (o quasi tutte) le attività delle Nazionali, che siano in programma o meno grandi eventi.
Prendiamo il basket: la Nazionale maschile di Simone Pianigiani ha affrontato gli impegni del girone di qualificazione a Eurobasket 2013, il campionato continentale che si terrà in Slovenia il prossimo anno, e lo ha fatto tra il 15 agosto e il 2 settembre. Il prossimo anno, la rassegna europea non farà eccezione, visto che Eurobasket si svolgerà tra il 4 e il 22 settembre, e così via. Con tanti ringraziamenti anche di molti coach, come lo stesso Pianigiani, che durante l’inverno hanno la possibilità di sedersi sulla panchina di qualche club.
Stesso discorso per il volley, che celebrerà il campionato europeo maschile tra il 20 e il 29 settembre (si giocherà in Polonia e Danimarca) pochi giorni dopo la conclusione della World League, appuntamento stagionale ormai fisso, che celebrerà la propria fase finale tra gli ultimi giorni di agosto e i primi di settembre.
Sarebbe davvero così difficile concentrare le partite delle Nazionali di calcio nei mesi estivi, a bocce del campionato ferme? Il progetto sarebbe ambizioso e per certi versi complicato da realizzare, visto che ormai ogni estate (o quasi) regala un evento importante. Nel 2013, tanto per fare un esempio calzante, sarà il momento della Confederation Cup, più un test per gli impianti di Brasile 2014 che altro, alla quale tra l’altro sarà invitata a partecipare anche l’Italia di Cesare Prandelli in virtù della finale europea raggiunta contro la Spagna, che vi prenderà parte in qualità di squadra campione del mondo in carica.
Eliminare dal calendario dei singoli campionati le soste della Nazionale, nel contempo, darebbe la possibilità di una stagione più concentrato, con inizio fissato nel terzo o quarto weekend di agosto (in pratica come adesso) e termine alla fine del mese di aprile. A disposizione degli impegni delle Nazionali a quel punto ci sarebbero i mesi di maggio e giugno, nei quali concentrare le partite di qualificazione, magari con una formula anch’essa modificata, con gironi più snelli e un numero di partite non troppo elevato.
Fantascienza? Sì, probabilmente sì. Ma tutto nella vita è realizzabile, purché ci sia la volontà di farlo. Mettere su questa linea Fifa e Uefa sarà davvero difficile: troppi gli interessi che ballano, troppe le teste pensanti che vorrebbero metterci bocca. Però che il pallone debba modificare il proprio calendario e dargli un nuovo assetto è qualcosa di reale, di tangibile. Come la noia che ci attanaglierà domenica prossima. Un buon film in tv potrebbe essere utile. Purché non diventi un’abitudine.
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