Pagelle Juventus
EDITORIALE – La prima di Del Piero, una sofferenza!
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12 anni agoon
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RedazioneSono passate poche ore e ho ancora impressa quell’entrata in campo che, non mi sarei mai aspettato di vedere. Un Alessandro Del Piero che esce da quel tunnel con una maglia azzura, blu, e non è quella della magica notte dell’Olimpico del 1996, non è neanche un incubo, è la dura realtà dei fatti. Per la prima volta, ufficialmente, Pinturicchio è sceso in campo per difendere la maglia di un’altra squadra, non più quella della sua Juventus.
E’ stata una sensazione stranissima, che mai avrei creduto potesse succedere. Ne è passato di tempo da quell’esordio con la Reggiana, ed è proprio da quel giorno che ho pensato che tu quella maglia la difendessi fino alla fine della tua gloriosa carriera. Purtroppo a volte, il destino può essere crudele, e così è stato. Quella maglia non l’hai mai abbandonata, neanche nel momento più buio della storia bianconera: la retrocessione in Serie B. Alessandro Del Piero è stato l’unico, a vederla come motivo d’orgoglio quella retrocessione. Ma tutto questo non è bastato, il Presidente Andrea Agnelli ha deciso dopo 19 anni di Juventus di dire basta. Il capitano non rientrava più nei piani della società. Poi arriva quel 13 Maggio 2012 che dalla mia testa non dimenticherò mai; qualche lacrima versata per il tuo addio, il tuo addio alla Vecchia Signora. Quarantamila persone impazzite, in lacrime per te, per colui che li ha fatti urlare di goia in tutti questi anni. Quel giorno è stata un’emozione incredibile, tutte quelle sciarpe per te, fino ad alzare quel trofeo tanto sudato quanto cercato dopo Calciopoli. Il tuo ultimo trofeo con la Juventus. Un dolore per il mondo del calcio, in particolare quello italiano dove, le bandiere di una squadra sono sempre meno. L’ex numero dieci bianconero ha così dovuto fare scelte importanti per lui, per la sua carriera e per la sua famiglia. Proposte ne sono arrivate tante, tantissime, ma non tutte convincevano. Per tutta l’estate si è parlato della sua destinazione; chi lo voleva contro in Champions League, chi lo dava già in America, chi in Brasile. Ma lui ha scelto l’Australia, il continente più lontano, dall’altra parte del mondo. Meglio così forse, quando le store d’amore finiscono, dicono di andare il più lontano possibile. Forse anche per questo Alessandro ha scelto così. Più lontano dalla Juve sto, meno dolore provo. Intanto lui è pronto per una nuova avventura; allenamenti, attesa, per il suo esordio con i Sydney Fc, la nuova squadra di Pinturicchio. Ed eccoci a oggi, a raccontare con tanta sofferenza la prima, la sua prima volta con una maglia diversa, da quella che l’ha reso grande, la maglia bianconera. La cosa che più mi ha fatto male è stato vederlo incredibilmente in forma, ancora fenomenale con quei dribbling, con quei tiri a girare che ne hanno fatto un marchio di fabbrica. Quando ti ho visto in quel tunnel pronto ad entrare in campo, mi sono venuti in mente tutte le tue prodezze, tutte le tue esultanze. Da quel pallonetto che ti ha presentato alla Serie A contro la Fiorentina al tuo incredibile gol alla Pinturicchio contro il Borussia Dortmund e ancora, sempre con i tedeschi quel colpo di tacco in una finale di Champions, passando per la rete decisiva a Tokyo che ha portato la Juventus sul tetto del mondo, per finire quel gol in una semifinale mondiale che ci ha portato a Berlino. Riapro gli occhi e ti vedo correre dietro al pallone con una maglia azzurra, non ci voglio credere, ma quando vedo come la tocchi capisco subito chi sei…sei Alessandro Del Piero, un mostro sacro del calcio italiano, un patrimonio di quello mondiale. Adesso me ne sono fatto una ragione, in bocca al lupo Alex…
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