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ESCLUSIVA Galia: Juve, senza Top Player in Champions è dura
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12 anni agoon
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RedazioneAnalizziamo la partita di ieri della Juve contro lo Shakhtar con Roberto Galia, ex centrocampista bianconero, oggi allenatore ed opinionista della trasmissione Il Campionato del Campioni in onda su Odeon TV.
Buongiorno Mister, che ne pensa della prestazione della Juve di ieri sera? Solo un problema fisico o cè di che preoccuparsi? Non credo che sia un problema fisico, se così fosse ci sarebbe un grande problema. La squadra non può essere stanca in questo periodo, siamo solo ad inizio campionato.
Allora cosè successo? Semplicemente in Europa gli avversari sono molto più forti di quelli che la Juve è abituata ad incontrare in campionato: sono più esperti, più organizzati e tecnicamente più forti, quindi è normale che faccia più fatica. E poi cè una questione tattica che ho notato nelle due uscite europee che non mi ha convinto .
Ci dica Sia a Londra contro il Chelsea, sia ieri contro lo Shakhtar la squadra ha difeso molto più bassa di quello che di solito è abituata a fare in Italia. Se contro il Chelsea poteva avere un senso perché comunque giocavi in trasferta contro i campioni in carica e quindi un po di prudenza era lecita, ieri sera non me laspettavo. Magari è stata una tattica volontaria quella di aspettarli, farli scoprire e tentare di colpirli in ripartenza, e a volte ha anche funzionato, però nel complesso non ha pagato.
Già, perché nel finale la Juve ha anche rischiato Non si dovrebbe dire, ma ieri è andata bene e tutto sommato il pareggio è un buon risultato. Lo Shakhtar è unottima squadra che, tra laltro, secondo me, si esprime molto meglio in trasferta che in casa.
Linizio timoroso della squadra di Conte però ha destato un po di perplessità: in campo europeo i bianconeri non sembrano avere la stessa personalità e la stessa intensità che mettono in campionato Non credo che sia un fatto di personalità, credo proprio che il livello sia completamente diverso. Con tutto il rispetto, un conto è incontrare la Roma che ti fa giocare, un altro è incontrare una squadra esperta come lo Shakhtar. Non dimentichiamoci che, poi, anche a Firenze e Genova la Juve aveva sofferto e non poco .
Dunque cosa manca a questa squadra per fare il salto di qualità anche in Europa? Quello che manca lo sanno tutti, lo sa anche la società, manca un attaccante di livello internazionale. Vucinic è uno che può inventare sempre le giocate, Giovinco può essere il jolly da giocarsi a partita in corso come successo ieri e Quagliarella e Matri sono due buoni attaccanti che si equivalgono, ma nessuno dei sue ti fa fare il salto di qualità.
Dunque si torna al famoso Top Player? “Chiamiamolo come si vuole, ma quando affronti avversari europei che in attacco hanno gente come Rooney, Van Persie, Aguero, Tevez, senza arrivare a Messi e Ronaldo, la tua difesa si deve preoccupare di controllarli. Quagliarella e Matri sono due buoni giocatori, ma con tutto il rispetto non credo che ci siano difese che si preoccupino di incontrarli. Se la Juve avesse davanti un Van Persie o uno Dzeko, sarebbe diverso.
La strada alla qualificazione si è complicata dopo il pari di ieri? “Complicata direi di no, solo che adesso bisogna assolutamente vincere le prossime due contro la squadra più debole del girone e sperare di arrivare al meglio fisicamente e psicologicamente al momento decisivo. Io credo che tra Juve, Chelsea e Shakhtar non ce ne sia una che si elevi rispetto alle altre, sono più o meno tutte allo stesso livello. La differenza la faranno come spesso accade la forma e gli episodi”.
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