Amarcord
Pescara, Sebastiani: “Ecco i nostri nuovi talenti”
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12 anni agoon
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Redazione“Non ci siamo depressi quando le cose andavano male, non dobbiamo esaltarci adesso che vanno bene”. Dalle pagine del CorSport Daniele Sebastiani si dichiara un presidente felice: i conti del Pescara cominciano a quadrare. Le incognite erano tante, anche perché dalla B è salita una squadra, adesso, in A, gioca una squadra diversa, frutto di scelte decisamente coraggiose.
Prima Zeman che veniva da stagioni non esaltanti, Foggia a parte, poi Stroppa, allenatore esordiente in A grazie a un salto mortale di categoria. Come nascono queste scommesse inusuali e vincenti?
“Lei dimentica Di Francesco”.
Ha ragione…
“Lui fu proprio una scelta come quella di Stroppa, anzi apparentemente anche più azzardata. Avevamo speso molto per costruire la squadra ma nel momento in cui rinunciammo a Cuccureddu, puntammo su Di Francesco che veniva da un esonero a Lanciano”.
Il rischio vi piace.
“Il rischio non centra nulla. Noi siamo una picola società e non possiamo affidarci a un allenatore da due milioni di euro allanno. A Stroppa avevamo pensato anche lo scorso anno”.
Come nascono queste scelte?
“Quello che si fa sui calciatori, lo facciamo sui tecnici: persone competenti li seguono, valutano i metodi di lavoro. A quel punto si decide. Certo, poi è sempre il campo il giudice ultimo. Però, poche volte abbiamo sbagliato proprio perché abbiamo scelto sulla base di dati concreti e non ci siamo fatti affascinare dal nome. Ripeto, Stroppa ci piaceva sin da quando allenava le giovanili del Milan”.
Ha temuto il peggio dopo lavvio scioccante?
“No, ho avuto sempre fiducia, anche quando perdevamo. A parte Torino dove non siamo proprio andati in campo, nella gara desordio e contro la Sampdoria non abbiamo giocato male e meritavamo di più. Contro la Samp se cera una squadra che doveva vincere, quella squadra era la mia. E contro lInter abbiamo avuto cinque palle-gol e un rigore grande come una casa che non ci è stato concesso”.
La sua fiducia è stata a prova di sconfitte…
“Mai dubitato. Poi tenga presente che il Pescara è una squadra giovane, giovanissima. La scommessa è doppia. Abbiamo tanti ragazzi di grande qualità”.
Laltra faccia del… rischio.
“Vale lo stesso discorso fatto per lallenatore. Noi non possiamo inseguire il mercato dei nomi. Per prendere Ibrahimovic non ci vuole uno scienziato, basta avere tanti soldi. E noi non li abbiamo. Ma abbiamo gente brava, che capisce di calcio, che sa dove bisogna andare a pescare, che sa tutto dei giovani giocatori e che ci porta sulle tracce di uno come Mattia Perin”.
In molti prevedono un futuro molto, molto Azzurro per il ragazzo. Concorda?
“Mattia lho fortemente voluto. Lo avevo chiesto al Genoa il primo giorno di mercato. Poi, per diversi motivi, faticavo a mettermi in contatto con la società, a trovare il canale per portare a conclusione la trattativa. La sera dei calendari incrociai Preziosi e gli chiesi: ma per chiudere un affare con il Genoa a chi mi devo rivolgere? Lui rispose: A me. Praticamente abbiamo fatto Perin davanti alle telecamere”.
Quando è stato folgorato sulla strada del giovane portiere?
“Ricordo la partita di Padova. In quella occasione il Pescara dilagò, vincemmo 6 a 0. Eppure il migliore in campo fu lui, Perin. Il ragazzo ha un grande futuro”.
Ogni tanto ha qualche rimpianto per Verratti?
“E come potrei non averne, ma ho dovuto farmene una ragione…”
Lo sente?
“Spesso, abbiamo un ottimo rapporto. Daltro canto, gli siamo stati vicinissimi nella fase della crescita. Un anno e mezzo fa non era titolare nemmeno nel Pescara, adesso gioca in Champions”.
Nostalgie anche per Immobile e Insigne?
“La nostalgia è inevitabile ma sapevo che il futuro dei due ragazzi non era nelle mani del Pescara. Solo per Immobile si è presentata a un certo punto la possibilità di fermarlo sulle rive dellAdriatico. Proposi alla Juventus uno scambio delle metà ma la società bianconera poi ha preferito chiudere laffare con il Genoa. Anche Immobile è stato una scommessa vinta. Perché se Insigne aveva fatto bene a Foggia, Ciro veniva da un paio di stagioni non esaltanti. Noi gli abbiamo dato fiducia e lui ci ha ripagati”.
I nuovi Immobile, Verratti e Insigne?
“Abbiamo tanti giovani interessanti. Vukosic, ad esempio, sembra avere le caratteristiche di Ciro. Farà bene poi è chiaro che la serie A è unaltra cosa. Ma se ne sta rendendo conto anche Immobile”.
Il nuovo Verratti?
“Abbiamo preso Quintero. E più trequartista ma lavorandoci su potrebbe potrebbe adattarsi al ruolo che fu di Verratti. Ma poi abbiamo gente come Caprari, un 93, grandi mezzi. E Weiss che ha già segnato due gol. E Capuano, difensore del 91, gioca nellUnder 21″.
La classifica vi mette accanto al Milan…
“Il Milan ha altri obiettivi, noi puntiamo solo alla salvezza. Giochiamo campionati diversi. Poi, per carità, siamo orgogliosi di essere momentaneamente accanto ai rossoneri”.
Il rischio più grosso ora che le cose vanno bene?
“Esaltarsi più del dovuto. Una piccola società come il Pescara deve avere sempre i piedi per terra. Il realismo è obbligatorio quando devi far maturare ragazzi così giovani”.
Con che spirito affronterete la Lazio?
“Dopo due vittorie con uno spirito più sereno. Sarà una bella partita anche perché la Lazio è una squadra molto forte, fra le prime tre, quattro del campionato. Ma noi possiamo affrontarla adesso con un atteggiamento più tranquillo”.
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