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Editoriale – I “bomber di categoria”, figli di un goal minore
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12 anni agoon
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RedazioneNel calcio esistono varie categorie di giocatori: si passa dai difensori ai centrocampisti, dagli attaccanti ai trequartisti, dai fuoriclasse ai bidoni, dai campioni agli onesti gregari. E poi… E poi ci sono loro “i centravanti di categoria“. E per categoria, si intendono le serie inferiori, dalla Serie B in giù. Strano a dirsi, ma ci sono attaccanti che in Serie A non sono, per vari motivi, riusciti a lasciare il segno, trasformandosi invece in bomber spietati e capaci di fare la differenza nel campionato cadetto.
In questi giorni, ad esempio, sta salendo alla ribalta il nome di Daniele Cacia. Cacia è una classica prima punta, rapace, e dotata anche di buona tecnica. In carriera ha avuto due occasioni per affermarsi in Serie A: sei mesi alla Fiorentina, nel 2008, e poi, l’anno dopo, al Lecce. Niente da fare, poche presenze (25 e non sempre dal primo minuto, anzi) e 2 goal. Una volta riappropriatosi della Serie B, Daniele è tornato a riempire le reti avversarie e far sgolare i propri tifosi. Da quando è ricominciato il campionato, Cacia ha fatto 5 goal in altrettante partite. Di questo passo, il record personale di reti segnate in un solo torneoo (18), è destinato ad essere infranto. Ma non c’è solo Cacia.
Andando indietro di pochissimo tempo, uno dei massimi rappresentanti dei “bomber di categoria” è Denis Godeas. Spilungone di 1,88 metri, in area di rigore ha imperversato come pochi in Serie B, segnando caterve di goal ovunque sia andato. Chiedete conferma a Triestina, Messina e Mantova: in quest’ultima squadra, Godeas, vinse anche il titolo di capocannoniere della serie cadetta, con ben 28 segnature. In Serie A, però, pur avendo avuto le sue occasioni (Como, Palermo, Chievo), non ha mai brillato, segnando complessivamente 4 goal in 32 partite. Adesso, Denis, alla veneranda età di 37 anni, continua a mietere vittime nella seconda divisione di Lega Pro: finora, con la maglia dell’Unione Venezia, 3 reti in 4 incontri.
E cosa dire di Super Stefan Schwoch? La Serie A l’ha vissuta solo 6 mesi, con la maglia del Venezia: per lui 2 reti in 14 partite. Il resto della carriera l’ha speso nelle serie inferiori, in particolar modo in Serie B, dove è stato capace di ottenere un bottino di ben 135 segnature complessive, fermandosi 8 di distanza dal record di 143 appartenente a Giovanni Costanzo. A Vicenza, Schwoch, ancora lo rimpiangono: per i biancorossi, Stefan, ha fatto goal fino a 39 anni, prima di ritirarsi e darsi alla carriera di dirigente.
Ma l’elenco potrebbe essere infinito: dagli attuali Julio Gonzalez (ma di tempo per dimostrare di meritare le A ce n’è), Ciro Ginestra, Davide Succi e Giorgio Corona, ai più recenti Davide Dionigi (attuale allenatore della Reggina) e Stefano Guidoni, fino a tornare indietro con gli anni e ricordare i vari Edi Bivi, Luigi Marulla, Mino Francioso e Vito Chimenti.
Perchè questi calciatori non abbiano mai sfondato in serie A con certezza non ci è dato saperlo: alcuni hanno avuto troppe poche occasioni, altri nessuna, ad altri ancora ha fatto difetto il carattere piuttosto che la fortuna. Storie di attaccanti spesso considerati, erroneamente, figli di un goal minore. Perchè, paradossalmente, andare a segnare in alcuni dei rognosissimi ed ostici campi delle serie inferiori, delle volte, è più difficile che farlo a San Siro, al di fuori di ogni retorica. Provare per credere.
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