Amarcord
La strana storia di Ivan Pelizzoli
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12 anni agoon
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RedazioneIeri, i più attenti, saranno sobbalzati dalla sedia guardando le partite del campionato di Serie A. Al 20 della ripresa di Bologna – Pescara è salito agli onori della cronaca sportivo un certo Pelizzoli, portiere della squadra abruzzese, protagonista di un rigore parato a Diamanti, pochi secondi dopo essere entrati sul terreno di gioco.
Non in pochi si son posti la fatidica domanda: Ma è il Pelizzoli che anni fa era pienamente in corsa per il titolo di miglior portiere italiano, o trattasi di pura omonimia? Buona la prima risposta. Ivan Pelizzoli ha una storia parecchio particolare. Una di quelle storie che ti fanno capire quanto il calcio, delle volte, sappia essere mondo cinico e spietato.
Ma partiamo da lontano, da molto lontano. Ivan nasce nel 1980 in quel di Bergamo. In giovane età entra a far parte del vivaio dellAtalanta, una sorta di assicurazione sul futuro nel mondo del calcio. Percorre tutta la trafila nelle giovanili, dove si segnala tra i portieri più promettenti.
Ivan cresce, e pure bene, così la società bergamasca, nel 1999, decide di mandare il ragazzo a farsi le più classiche delle ossa. A 19 anni Pelizzoli viene spedito a Trieste, in serie c2: gavetta di quelle che ti temprano, soprattutto caratterialmente. Ivan diviene subito titolare, ed a fine anno conta 23 presenze allattivo con 24 reti subite. Numeri importanti per un pivellino, che mai aveva difeso la porta di una prima squadra.
Lanno dopo lAtalanta lo riporta alla base e gli affida il ruolo di terzo portiere. Ruolo sulla carta ingrato ma che, di fatto, ha lo scopo di contribuire allo sviluppo del giocatore, il quale inizia a masticare, seppur da lontano, la dura realtà della Serie A. Davanti a lui ci sono due mostri sacri dellambiente nerazzurro, Alberto Fontana e Davide Pinato. Pelizzoli accetta di buon grado – e ci mancherebbe -, sa che quella sarà stagione di attesa, di studio, di osservazione, e se ne sta buono buono a prendere appunti.
Il destino, però, è sempre dietro langolo, pronto ad indirizzarti verso la buona o la cattiva sorte. Difatti, nel novembre del 2000, per Pelizzoli si apre un orizzonte inaspettato. E il 5 novembre, e lAtalanta gioca in quel di San Siro, avversario il temibile Milan. Pinato. in campo dal primo minuto causa lungodegenza del titolare Fontana, si fa subito male, ed allora scocca lora dellesordio nella massima serie per Ivan. Battesimo di fuoco, eppure Pelizzoli si disimpegna benissimo, contribuendo in maniera decisiva al 3 a 3 finale. Ha personalità e talento il portierino al punto che, da lì in poi, non esce più dal campo di gioco. A fine anno, tra campionato e Coppa Italia, le presenze sono 37. Come ciliegina sulla torta, va registrato anche lesordio nellUnder 21.
Bergamo, improvvisamente, diviene piazza di passaggio per Pelizzoli che, nellestate del 2001, passa alla Roma Campione dItalia, che lo paga la bellezza di 27 miliardi di lire. Il primo periodo nella Capitale è avaro di soddisfazioni per Ivan, che si accontenta delle briciole che gli riserva il titolare Antonioli. Un pomeglio va nel 2002/2003, anno che il portiere porta nel cuore soprattutto per lesordio nella nazionale di Trapattoni.
La consacrazione definitiva, tuttavia, Pelizzoli la conosce nella stagione 2003/2004. A suon di forza di volontà, lavoro e prestazioni doc, diventa titolare della porta giallorossa, ed a fine anno i suoi numeri sono da record: in Serie A le partite disputate sono 31 ed i goal subiti solo 14! Gli viene elargito il premio di Saracinesca dOro, riconoscimento non da poco, considerato che viene assegnato su scala Europea. Buffon ha un rivale serio, finalmente, in grado di contendergli il titolo di portiere più forte dItalia, e forse non solo In estate arriva unaltra grande soddisfazione: disputa da fuoriquota le Olimpiadi con lItalia di Claudio Gentile, ottenendo una medaglia di bronzo. Dolce fu Atene
Nel calcio, però, passare dallaltare alla polvere è un attimo, e Pelizzoli ne sa qualcosa. Nel 2004/2005, difatti, Ivan viene coinvolto nellannus horribilis dei giallorossi, che cambiano ben quattro allenatori.: gioca poco e pure male, ed a fine anno viene ceduto definitivamente alla Reggina.
A Reggio disputa due anni tra alti e bassi, questi ultimi dovuti più che altro ad una serie di infortuni che lo tormentano. Tutto ciò è sufficiente, però, per catturare le attenzioni della Lokomotiv Mosca che, per 3 miliardi di vecchie lire, nel 2007 lo porta in Russia facendogli firmare un quadriennale. Il soggiorno di Pelizzoli in terra sovietica è per nulla entusiasmante. Fa la riserva, giocando pochissimo, ed il suo umore non è dei migliori. Intanto in Italia ci si scorda quasi di lui che, da tempo peraltro, sparisce anche dal radard della nazionale.
Nellestate del 2009, tuttavia, arriva per Pelizzoli loccasione per il riscatto. Lo vuole lAlbinoLeffe, intento a rilanciare il portiere che fece sognare i cugini dellAtalanta. Ivan accetta di buon grado il ritorno in provincia di Bergamoi, con la speranza che la serenità di quellambiente gli possa restituire la brillantezza dei giorni migliori.
Speranza vana, al punto che a fine stagione lAlbinoleffe, che lo aveva preso in prestito con diritto di riscatto, non esercita lopzione per rilevarne definitivamente il cartellino. Il Lokomotiv di lui non vuol proprio saperne, e Pelizzoli viene praticamente regalato al Cagliari che, nella stagione 2010/2011, ne fa il portiere di riserva. Il contratto è di un anno, e la società sarda, alla scadenza, decide di non rinnovarlo.
Pelizzoli rimane a spasso, anche se per poco. Nellestate 2011 si trasferisce al Padova, dove vive una stagione allinsegna del duello per il posto da titolare col giovane e promettentissimo Mattia Perin. I due si alternano ma, a fine anno, ad accumulare più presenze è il collega rivale.
Nel luglio del 2012 Pelizzoli torna in Serie A, stavolta al Pescara, che lo acquista dando in cambio Anania al Padova. In Abruzzo Ivan parte riserva, alle spalle, ancora una volta, di Mattia Perin. Il resto è storia recentissima, e parla di un Pelizzoli entrato nella ripresa del match contro il Bologna, dove contribuisce in maniera decisiva al primo punto stagionale del Pescara, parando un rigore ad Alessandro Diamanti: risultato finale di 1 a 1, e baci e abbracci per Pelizzoli, che se la ride di gusto.
Mercoledì prossimo, alle h:18,30, Pelizzoli scenderà in campo per difendere dal primo minuto la porta di una squadra di calcio di Serie A, a distanza di parecchio tempo dall’ultima volta. Teatro del gran ritorno sarà lo stadio di casa del Pescara, lAdriatico, e di fronte ci sarà il Palermo. Per continuare a credere nella salvezza serviranno i tre punti ed un grande Pelizzoli. Che, magari, sta già sognando il riscatto definitivo. Mai perdendo di vista, però, la realtà, sia chiaro
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