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Inter-Rubin Kazan 2-2: Nagatomo salva l’Inter
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12 anni agoon
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RedazioneQuarta partita casalinga per l’Inter, ancora alla ricerca di una vittoria a San Siro in questa stagione. L’obiettivo è quello di ottenerla contro il Rubin Kazan di Berdyev: squadra tignosa, che si difende con ordine e fa male in contropiede.
PARTITA Così come contro il Torino, Stramaccioni impone al perno centrale del centrocampo (Cambiasso, poi Gargano) di retrocedere tra Ranocchia e Samuel per impostare l’azione: come il Messico di La Volpe a Germania 2006 ed il Barça di Guardiola qualche anno più tardi. La manovra nerazzurra parte quindi da lontano, come di consueto, e si basa sua una trama più o meno fitta di passaggi, che però danno poche grane ad un attento Rubin Kazan, cui un generosissimo Jonathan offre su un piatto d’argento l’occasione di portarsi in vantaggio falciando Karadeniz ai confini dell’area di rigore: Deniz Aytekin, l’arbitro tedesco di evidenti origine turche, non può far altro che fischiare. Natcho calcia centralmente, Handanovi? respinge e Ryazantsev la infila in rete. L’Inter, scossa dal quarto svantaggio in altrettante gare casalinghe, offre il fianco ai russi in un paio d’occasioni: Roman Eremenko, visto in Italia con le maglie di Udinese e Siena, sfiora in palo al 34esimo con un destro in diagonale, poi Jonathan si pappa il gol del pareggio ma – nel prosieguo dell’azione – Cassano e Livaja fanno le prove generali di un gol che arriverà poco dopo. Siamo al 39′: il barese dà prova d’indiscussa genialità, Cambiasso legge il gioco in maniera alquanto misteriosa, esaudendo il desiderio del 99 e facendosi trovare pronto a crossare per un Livaja abile nell’insaccare il pallone in rete con la capoccia. Prima che l’arbitro fischi due volte, Ryazantsev flirta con la doppietta: prende un palo, e si va negli spogliatoi dopo un minuto di recupero.
Al rientro in campo, con Guarín al posto di un impresentabile Jonathan, ecco che i ruoli s’invertono: a far la partita, adesso, è il Rubin Kazan, con l’Inter che riesce a rendersi pericolosa in contropiede, ma il destro ad incrociare di Livaja – imbeccato da Cassano – termina alto sopra la traversa della porta difesa da Ryzhikov. Ben dieci minuti occorrono all’Inter per ristabilire le gerarchie territoriali, e Stramaccioni a questo punto opta per Milito: lo butta in campo, nella speranza che sia lui a buttarla in rete. Tra un dribbling e l’altro di Coutinho, ispirato ma poco incisivo, ecco che – un’ora di gioco sul cronometro – le squadre si allungano, e Natcho ci prova dalla distanza. Ma la palla non centra lo specchio, e qualche minuto dopo Berdyev si cautela, sostituendo il positivo Ryazantsev con Orbaiz: fuori un esterno con spiccate propensioni offensive e dentro un medianaccio, significa accontentarsi. Ma la frenesia dell’Inter, ottima sino alla trequarti, poi improvvisamente vana, consentono a Roman Eremenko di estrarre dal suo personalissimo cilindro un grazioso coniglio, che Salomón Rondón spolpa avidamente. La difesa nerazzurra, in occasione del gol è evidentemente impreparata: passi per l’indecisione causata dal colpo di genio di Eremenko, ma Ranocchia avrebbe potuto e dovuto far meglio, dopo il primo e non irresistibile controllo di Rondón. Terrorizzati dall’idea di veder violato San Siro anche stasera, Stramaccioni ed i suoi si producono in un tatticamente insensato ultimo assalto: ne vien fuori un Nagatomo regista, Samuel che ci dà dentro con la fantasia e con il tacco al limite dell’area, e Milito in formato ala destra a pennellar cross. Per chi? Per Nagatomo, naturalmente, che con un destro al volo stilisticamente impeccabile buca Ryzhikov. La follia nipponica chiude la spumeggiante partita.
STRAMACCIONI – Atteso da un triplice impegno in campionato nella settimana che verrà, «Strama» risparmia Sneijder, Milito, Guarín e Pereira, dando spazio all’esuberanza di Coutinho e Livaja. Ma anche al disastroso Jonathan, cui giustamente impedisce di rientrare in campo per disputare il secondo tempo. La squadra è sintonizzata sulla sua lunghezza d’onda, quella del fraseggio, non sempre ragionato però: errori di misura, dettati da fretta e stanchezza, se ne son visti troppi stasera. E l’intesa, soprattutto quando c’è da gabbare la linea difensiva altrui, va migliorata.
BERDYEV – Sempre il solito Rubin Kazan: ordinati in difesa, istruiti sul come agire in contropiede, ma ancorati al genio di Eremenko se bisogna inventarsi qualcosa con gli avversari ordinatamente disposti dinanzi alla propria porta. Quando inserisce Orbaiz si dichiara – in pratica – soddisfatto del pari, che quasi si trasforma in vittoria.
ARBITRO – Il trentaquattrenne Deniz Aytekin, un po’ fiscale certo, si guadagna la sufficienza. E, anzi, anche mezzo voto in più.
TOP PLAYER: Roman Eremenko – Sulla trequarti del Rubin Kazan c’è un faro che illumina la manovra: il suo nome è Roman Eremenko. Calcia, lancia, massaggia delicatamente il pallone e ne fa dono ai compagni, Rondon in primis. Transitato ad Udine, il motivo è presto detto. Strano, anzi, che i Pozzo se lo siano lasciati sfuggire.
BASS PLAYER: Jonathan – Abominevole. Difensivamente impresentabile, l’intervento che costa il rigore è raccapricciante: intervenire in quel modo su un avversario che si trova spalle alla porta in area di rigore è pura pazzia. Aggiungiamoci un gol sciupato e la poca propositività sulla fascia di competenza, sommata ai numerosi di misura, ed ecco spiegato il mio voto: 4.
TABELLINO
INTER – RUBIN KAZAN 2-2
MARCATORI: 17′ Ryazantsev, 39′ Livaja, 39′ s.t. Rondon, 47′ s.t. Nagatomo.
INTER: Handanovic 6,5; Jonathan 4 (1′ s.t. Guarin 6), Ranocchia 6,5, Samuel 5,5, Nagatomo 6,5; Cambiasso 6,5, Zanetti 6, Gargano 6; Coutinho 6; Cassano 6,5 (22′ s.t. Pereira 6), Livaja 6,5 (16′ s.t. Milito 6,5). All.: Andrea Stramaccioni 6.
RUBIN KAZAN: Ryzhikov 6; Sharonov 6, Cesar Navas 6,5, Kuzmin 6, Marcano 6,5; Bocchetti 6 (36′ s.t. Kaleshin s.v.), Natcho 6, Ryazantsev 6,5 (25′ s.t. Orbaiz 5,5), Karadeniz 5,5; R. Eremenko 7; Rondon 6. All.: Kurban Berdyev 6,5.
ARBITRO: Deniz Aytekin (GER) Assistenti: Lupp- Walk (GER) Assistenti aggiunti: Fritz-Hartmann (GER). Quarto uomo: Henschel (GER).
AMMONITI: 35′ Bocchetti, 29′ s.t. Marcano, 31′ s.t. Orbaiz, 44′ s.t. Guarin.
NOTE: Recupero: 1′, 3′. Spettatori: 28.472.
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