Pagelle Juventus
Editoriale – Giovinco, così non va, serve una svolta
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12 anni agoon
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RedazioneLa partita di ieri ha consegnato parecchi sorrisi al popolo juventino, giustamente orgoglioso di aver visto la propria squadra rimontare ben due reti nella tana del Chelsea Campione d’Europa, impresa non da tutti. Il carattere è stato quello della grande squadra, nessuno può obiettarlo. In mezzo a tanto entusiasmo, però, c’è una nota che stona più di ogni altra, e porta in calce il nome di Sebastian Giovinco.
L’ex attaccante del Parma è rimasto in campo per 75 minuti senza mai impressionare ne’ creare grattacapi alla difesa avversaria. Stretto nella morsa di David Luiz e Terry che lo hanno letteralmente annullato, ogni suo tentativo di affondare tra le maglie della squadra londinese è rislutato vano. Per cui come di consueto, puntualissima, è arrivata la domanda che, in questi casi, spesso ci si pone: Giovinco è da grande squadra oppure no? Riuscirà mai ad essere decisivo nei grandi appuntamenti o rimarrà per sempre un’eterna incompiuta?
Perchè, ad onor del vero, i dubbi sul piano caratteriale aumentano sempre di più. Che i piedi siano buoni non ci piove, quello è sotto gli occhi di tutti. Ma avere tecnica sopraffina non sempre è sufficiente per farsi strada nel mondo del calcio che conta. Ci vuole uno spessore mentale non indifferente, e soprattutto ci vuole una forza fisica che consenta, quantomeno, di non uscire sempre sconfitto nei duelli fisici col diretto marcatore di turno.
Abbiamo assistito agli osanna per Giovinco all’indomani della doppietta segnata all’Udinese, senza tenere troppo in considerazione che i friulani si trovavano già sotto ed erano in inferiorità numerica. Da uno come Sebastian si pretende nettamente di più. Una partita non fa un giocatore, è vero, ma ieri il partito degli scettici su Giovinco è incrementato in numero ed ha visto aumentare le proprie perplessità in merito a certe qualità dell’attaccante.
Del resto, basti guardare cosa ha combinato Quagliarella, entrato in campo proprio al posto del numero 12 bianconero, ed autore, in 25 minuti, del goal che ha gelato Stamford Bridge e di un’azione fantastica che ha visto la palla stamparsi sulla traversa. Roba che Di Matteo e compagnia varia non ci han dormito la notte. La logica deduzione di ciò è una sola: o Giovinco dà una svolta alla propria carriera, caricandosi la squadra sulle spalle e risultando decisivo anche quando il gioco si fa duro, o la sua vita da titolare alla Juve rischia di durare poco.
Perchè va sottolineata sia la fiducia che Conte ha riposto in lui, sia l’investimento adoperato dai bianconeri per riportarlo a casa, mossa costata ben 11 milioni di euro relativamente alla metà del cartellino. Le responsabilità sulle spalle di Giovinco sono moltissime, e probabilmente ne sente il peso. Ma fare il titolare nella Juventus comporta onori ed oneri di cui bisogna integralmente farsi carico.
Queste parole, sia chiaro, non vogliono essere un gratuito attacco a Giovinco o una stroncatura nei suoi confronti. Del resto, siamo ancora a Settembre ed emettere giudizi definitivi sarebbe eccessivo. Semplicemente, si pretende ben altro da un calciatore che, in determinate occasioni, ha dimostrato di saper essere decisivo, di recitare a dovere la parte dell’uomo in più. Ecco perchè ci auguriamo che presto il ragazzo sappia riscattarsi nelle partite che contano. Ne ha bisogno la Juventus e ne ha bisogno il calcio italiano in generale. Ma, soprattutto, ne ha bisogno Giovinco stesso, che deve assolutamente dimostrare di meritare il ruolo di punta titolare nell’attacco bianconero. Quagliarella è lì che scalpita, pronto ad insidiarlo…
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